Qual è la differenza tra tempesta solare e aurora boreale, fenomeni ottici che lasciano senza fiato e colorano il cielo notturno?
L'aurora boreale è un fenomeno che non smette di affascinare con i suoi giochi di luce e colore che danzano nel cielo. Recentemente i cieli dell'Italia si sono colorati di rosso lasciando credere di poter ammirare questo spettacolo anche alle nostre latitudini. In realtà il fenomeno, benché simile, aveva cause diverse: si è trattato infatti del risultato della tempesta solare geomagnetica che ha invesito la Terra. Ma qual è quindi la differenza tra tempesta solare e aurora boreale?
Cos'è l'aurora boreale
Per poter capire la differenza tra tempesta solare e aurora boreale cominciamo con il descrivere i due fenomeni. L'aurora boreale, come lascia intuire il nome, si forma nell'emisfero boreale, in particolare nella zona attorno al polo. Si potrebbe infatti parlare, più genericamente, di aurora polare dal momento che l'evento si verifica in entrambi gli emisferi della terra in corrispondenza dei poli.
L'aurora polare si forma per l'interazione tra le particelle cariche (protoni e neutroni) provenienti dal sole e le molecole di gas che compongono la ionosfera terrestre. A contatto con l'atmosfera poi generano i famosi archi di luce aventi forma e colore mutevoli.
Cos'è una tempesta solare
Secondo gli esperti, quello che abbiamo avuto la possibilità di ammirare sopra i cieli d'Italia non sarebbe una vera e propria aurora polare quanto più un fenomeno noto come SAR ossia archi aurorali rosso stabile. Degli archi di luce rossa si parlò per la prima volta nel 1956 quando una tempesta solare classificata come G3 colpì la Terra e colorò il cielo di rosso.
I recenti eventi sembrano appartenere a questa categoria. Il professor Jeff Baungardner del centro per la fisica spaziale dell’università di Boston chiarisce in modo semplice la differenza tra tempesta solare e aurora boreale:
Se le aurore si manifestano per interazione delle particelle, i SAR sono un segno di energia termica che si disperde nell’atmosfera superiore dal sistema di correnti ad anello della Terra, un circuito a forma di ciambella che trasporta milioni di ampere intorno al pianeta.
Il circuito a cui il professore fa riferimento sono le fasce di Van Allen: sono loro a intrappolare le particelle e a portare alla formazione, sulle linee più interne, degli archi aurorali rossi. Questi quindi non sono una vera e propria aurora quanto più la conseguenza delle tempeste solari la cui intensità varia nel tempo.
Solitamente infatti questi archi non sono visibili a occhio nudo. Il sole tuttavia sta raggiungendo il suo picco massimo di attività che avviene a cicli undecennali il che ha portato i cieli a colorarsi di rosso in maniera facilmente distinguibile.
Chiarita la differenza tra tempesta solare e aurora boreale e introdotto il fenomeno dei SAR, gli archi aurorali rosso stabile, potremo continuare ad ammirare il cielo e a riempirci gli occhi della sua bellezza con una consapevolezza maggiore su ciò che avviene sopra le nostre teste.