inNaturale
Home
>
Food
>
Pinoli: tra le diverse varietà ci sono anche quelli Bio

Pinoli: tra le diverse varietà ci sono anche quelli Bio

Non tutti i pinoli sono uguali, anzi, ce ne sono di varietà, e soprattutto qualità, diverse provenienti anche da Pakistan e Cina. Voi sapreste come riconoscerli?

Quando si parla di pinoli tendiamo ad avere un’immagine un’immagine ben precisa in testa: piccoli semi biancastri dalla forma ovale, imbustati e pronti per essere frullati assieme ad olio, basilico e grana per ottenere un ottimo pesto. Ma esistono molte varietà diverse di pinoli, alcune sono targate anche Bio, altre invece vengono da lontano e la loro qualità non è così eccelsa. Vi abbiamo già raccontato delle loro proprietà e benefici, oggi vi insegniamo a distinguerli.

Occhio a forma e colore

Il problema è abbastanza semplice: sulla maggior parte delle confezioni di pinoli reperibili al supermercato non è specificata la provenienza né la varietà del contenuto. E questo è un problema ovviamente, soprattutto per quei consumatori che vogliono a tutti i costi sapere cosa stanno per mangiare. Cominciamo col dire che in commercio si trovano 3 principali varietà di pinoli:

  • I pinoli mediterranei, che provengono dalla zona geografica da cui prendono il loro nome, tutti cresciuti su piante di Pinus pinea. Questi hanno un colore candido e uniforme, oltre a un profumo che ricorda molto gli alberi su cui sono cresciuti.
  • I pinoli cinesi, proveniente da Russia, Cina e Corea, spesso della varietà Pinus Pumilia, sulla cui produzione vigilano leggi differenti dalle nostre. Il colore è tendenzialmente ocra, con le punte che possono mano a mano scurirsi, mentre una volta mangiati lasciano un retrogusto amaro.
  • I pinoli pakistani, coltivati in Iran, Pakistan e Afghanistan, hanno una forma più affusolata e allungata. Una volta assaggiati rivelano un contenuto oleoso più elevato e anche una dolcezza inaspettata.

Ovviamente queste tre varietà non solo differenti solo nell’aspetto, ma anche nel prezzo, che vede i cinesi come quelli più economici, seguiti dai pakistani e infine dagli spagnoli e italiani. Questo lascia spazio a possibili contraffazioni, come creare un mix tra diverse tipologie di pinoli quando la provenienza non è specificata nell’etichetta. Senza considerare che i pinoli non europei potrebbero non essere altrettanto salutari delle nostre controparti nostrane, a seconda dei prodotti impiegati per la loro produzione.

Per risolvere il problema una buona idea è quella di rivolgersi a prodotti specifici, come i pinoli biologici, che possono vantare una certificazione più sicura per il consumatore. Se voleste provare a cimentarvi con un ottimo pesto fatto in casa potreste acquistarne di Bio su Amazon, o in alternativa leggere con molta attenzione l’etichetta di quelli che troverete al supermercato.

Fonte immagini: help consumatori


REDAZIONE
REDAZIONE
Scopri di più

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

Scopri di più

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte