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Piante e cambiamento climatico: come mutano le stagioni

Piante e cambiamento climatico: come mutano le stagioni

Il cambiamento climatico altera i ritmi naturali, così le piante fioriscono in anticipo e perdono le foglie in ritardo, con gravi conseguenze.

La nozione di senso comune secondo cui non ci sarebbero più le mezze stagioni è, in realtà, tristemente confermata perché ormai il cambiamento climatico confonde persino le piante. Anni di studi hanno certificato che diverse specie vegetali vanno incontro a fioriture anticipate e iniziano a perdere le foglie più tardi. Ciò ha gravi ripercussioni sugli ecosistemi, dato che in pericolo ci sono tutti gli equilibri trofici.

Piante e cambiamento climatico: come mutano le stagioni
@envatoelements

Come influisce il cambiamento climatico sulle piante? 

Diversi studi hanno dimostrato che il cambiamento climatico ha un impatto significativo sulle piante. Stando a quanto rilevato negli ultimi anni, infatti, alle medie latitudini la maggior parte delle specie vegetali ha anticipato la propria fioritura. Un lavoro del 2022 ha evidenziato, per esempio, che lo sfasamento temporale è nel Regno Unito in media di 22 giorni, ma la situazione non è meno critica altrove. 

In alcune aree del mondo il rosmarino arriva oggi a coprirsi di fiori con 92 giorni di anticipo. Le alterazioni determinate dal riscaldamento globale riguardano anche la fine della stagione. Questa risulta, infatti, posticipata. L’inverno si accorcia, dunque, da entrambe le parti e ciò ha un impatto sulla salute di vegetali ed ecosistemi in generale.

Cosa succede alle piante con il cambiamento climatico? 

A influenzare le piante è soprattutto il fatto che il cambiamento climatico altera la temperatura dell’aria. I vegetali stabiliscono quando è il momento di fiorire o di perdere le foglie in base a un meccanismo complesso. Essi percepiscono i cambiamenti nella luce grazie a un pigmento chiamato fitocromo, particolarmente sensibile alla lunghezza d’onda del rosso. 

Quando le notti si allungano, dunque, la pianta comincia a produrre acido abscissico e inizia a prepararsi all’inverno. Il processo opposto si verifica in primavera, ma, in entrambi i casi, a far reagire le piante sono anche le temperature. Probabilmente i pigmenti svolgono un ruolo di rilievo anche nella rilevazione di queste ultime, ma la dinamica alla base di tale “percezione” rimane ancora non del tutto compresa.

Quali conseguenze può avere il cambiamento climatico sul rapporto tra piante e animali? 

Il modo in cui le piante reagiscono al cambiamento climatico innesca una sorta di effetto domino. In alcuni casi, infatti, a tali dinamiche si sono adattati anche gli insetti, ma in altri questi finiscono per trovarsi non sincronizzati con i nuovi ritmi. Dove le fioriture risultano particolarmente intense la competizione per l’attenzione degli impollinatori aumenta, creando importanti problemi di sopravvivenza ad alcune specie. 

Le conseguenze si fanno anche più serie per gli animali che occupano i gradini più alti della catena alimentare. Molti uccelli, per esempio, pur avendo modificato i tempi delle proprie migrazioni non si dimostrano abbastanza “flessibili”. Sono, quindi, costretti, in vari casi, a fare i conti con la scarsità di cibo. Fiorendo troppo presto le piante rischiano, per altro, di dover affrontare gelate e altri eventi meteo estremi particolarmente pericolosi.

Gli esperti affermano che comprendere a fondo come le piante reagiscano al cambiamento climatico è una priorità. Charlie Gardner, della University of Kent, ha specificato che l’unica speranza dell’umanità rimane frenare la corsa del riscaldamento globale. Senza concreti interventi il rischio è che le estinzioni si moltiplichino e ogni perdita ha sulla biodiversità un impatto devastante.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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