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Piantare alberi in città potrebbe diminuire le morti per il caldo

Piantare alberi in città potrebbe diminuire le morti per il caldo

Ogni estate nelle città il numero dei morti per il caldo aumenta, ma piantare più alberi potrebbe essere la chiave per limitare i danni

Il cambiamento climatico corre e, mentre le morti a causa del caldo nelle città aumentano ogni anno, la scienza mostra che piantare alberi potrebbe essere la nostra miglior risorsa. Più zone verdi aiuterebbero, infatti, a limitare l’impatto dell’Isola di Calore Urbana e farebbero da toccasana alla salute pubblica. A dimostrarlo ci ha pensato uno studio pubblicato in The Lancet, e ora la palla passa alle autorità.

alberi in città morti
Foto: Ramon Linares @Pexels

Lo studio

Il ruolo degli alberi nel limitare le morti causate dal caldo nelle città è stato al centro di un lavoro condotto da un team del Barcelona Institute for Global Health. I ricercatori si sono concentrati su 93 città europee, per un totale di 57 milioni di residenti coinvolti, e su dati raccolti tra giugno e agosto 2015.

Lo studio ha mostrato che ad avere un impatto devastante è l’Isola di Calore Urbana, ovvero quel fenomeno per cui le aree urbane risultano più calde di quelle circostanti. A determinare tale differenza di temperature è la conformazione stessa della città, con edifici alti che non lasciano passare l’aria e asfalto e cemento che trattengono il calore. I ricercatori hanno condotto una simulazione per stimare quante morti premature si sarebbero verificate se tale dinamica fosse stata assente. Ne hanno, poi, effettuata una seconda, aumentando in modo ipotetico i valori di copertura forestale urbana.

Più alberi in città e meno morti per il caldo

I risultati hanno evidenziato che gli alberi possono avere un ruolo determinante nel limitare le morti per il caldo. L’Isola di Calore Urbana si è, infatti dimostrata in grado di generare una differenza di temperature tra gli ambienti cittadini e quelli circostanti che oscilla tra 0.4 °C e 4.1 °C. A fare la differenza sono proprio i valori di copertura forestale.

Nel periodo analizzato 6.700 morti premature risulterebbero attribuibili al clima torrido delle città. Un terzo di queste potrebbero però, essere evitate se la copertura arborea toccasse il 30%. Per ogni °C in più il rischio di decessi aumenta, infatti, fino al 3%. Dato che la media europea è del 14% di tree canopy, raggiungere gli obiettivi significa raddoppiare gli spazi verdi.

Agire

Il nuovo studio ha reso chiaro che ridurre le morti per il caldo nelle città significa puntare sugli alberi. L’obiettivo dei ricercatori era fornire un quadro esaustivo alle autorità e contribuire a orientare i futuri provvedimenti nella giusta direzione. Aumentare la copertura forestale non è, chiaramente, sufficiente per una strategia efficace di adattamento.

Promuovere l’utilizzo di vernici rinfrescanti e di colore chiaro e fare in modo che i tetti verdi diventino una costante sono azioni altrettanto importanti. Ogni città deve, poi, optare per la vegetazione che meglio si adatta al clima che la contraddistingue e gestire in modo corretto le aree alberate risulta cruciale. Molte delle piante che trovano dimora in zone urbane muoiono nei primi due anni di vita e ciò non è sostenibile.

Gli alberi sono, insomma, delle risorse chiave per le nostre città e vedere che essi possono contribuire a ridurre il numero di morti causate dal caldo ce lo ricorda. Gli spazi verdi sono anche un toccasana per polmoni, salute mentale e memoria dei più piccoli. Fanno, poi, da scudo contro patologie come diabete di tipo 2 e obesità. Modificare i paesaggi urbani di conseguenza dovrebbe risultare automatico.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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