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Cos'è la tree canopy e perché importante quando si parla di riforestazione

Cos'è la tree canopy e perché importante quando si parla di riforestazione

Si tratta di un indicatore che aiuta gli addetti ai lavori a stimare il numero degli alberi in una città e a valutare i benefici portati dalle loro chiome

Con il tema della forestazione urbana, le azioni per aumentare il numero degli alberi nelle città, si sente sempre più parlare di tree canopy. Ma cosa significa questa espressione? Traducibile in italiano con canopia arborea o grado di copertura della canopea indica la proiezione sul suolo di foglie, rami e tronchi degli alberi. È un indicatore utile per stimare il numero di alberi in una data zona e serve agli addetti ai lavori per valutare in che misura la superficie urbana beneficia delle loro chiome. Ed eventualmente agire con nuove piantumazioni per aumentarla.

La tree canopy è un indicatore internazionale con il quale si valuta la proiezioni delle chiome degli alberi sul suolo cittadino e i benefici che ne derivano

L’importanza degli alberi in città

La forestazione urbana sta diventando un argomento particolarmente sentito dagli abitanti delle città con pochi spazi verdi. La presenza degli alberi in un contesto urbano sta assumendo un’importanza crescente, in quanto possono giocare un ruolo decisivo nel limitare gli effetti del cambiamento climatico e degli eventi atmosferici che stanno aumentando d’intensità.

Tra i benefici della loro larga presenza, ci sono la riduzione degli allagamenti grazie all’assorbimento dell’acqua piovana, la mitigazione dell’effetto isola di calore (le situazioni di caldo insopportabile dovute dall’alta densità di costruzioni e asfalto) e dei venti forti. Rinfrescano e rigenerano le aree pubbliche attraverso l’ombra e, grazie alla maggior frescura, producono un risparmio nei costi energetici. Sul fronte inquinamento, catturano la CO2, ripulendo l’aria dalle polveri nocive e rigenerano i suoli più inquinati (il fitorisanamento). Non da ultimo, gli alberi favoriscono la biodiversità e connettono i diversi habitat.

Ma ci sono anche benefici indiretti che riguardano la salute degli abitanti delle città. Proprio la maggiore presenza della natura in città si rivela essenziale per la salute fisica, ma anche psicologica dei suoi residenti. Grazie alla forestazione, vengono creati spazi per il tempo libero e per prendersi cura del proprio benessere. Può, infatti, favorire la riduzione di malattie cardiovascolari e i casi di sovrappeso e obesità, e dei livelli di stress e di ansia, come insegna la pratica del forest bathing, il “bagno nella foresta”.

Chi aiuta la tree canopy

La tree canopy è un indicatore internazionale utile per misurare tutti questi benefici. Come spiega il sito di ForestaMi, il progetto per la riforestazione della città di Milano, rappresenta la densità di vegetazione e rende conto della consistenza effettiva della vegetazione sul territorio. Non tutte le aree verdi sono prese in considerazione. Non sono inclusi nel calcolo parchi, parchi gioco e giardini pubblici. La Forestry Resarch, la principale agenzia britannica che si occupa di scienze forestali e ricerche legate agli alberi, considera la tree canopy un’informazione che aiuta i decisori politici e i tecnici coinvolti nelle politiche di forestazione o riforestazione, ma anche gli stessi membri di una comunità.

Capire le disuguaglianze

Nello specifico, può aiutare a fissare standard minimi di copertura del suolo da parte degli alberi. È noto, infatti, che esistono delle disparità tra zone e che questo spesso coincide con il grado di benessere economico: nelle aree benestanti, le foreste urbane sono più ricche; quelle povere e marginali, sono in genere più spoglie. Avere un quadro di queste disuguaglianze, può aiutare a portare a tutti i quartieri i benefici delle chiome verdi. Se ne sono resi conto negli ultimi anni a San Francisco, negli Stati Uniti, dove Google ha di recente lanciato il progetto pilota Tree Canopy Lab. L’obiettivo è supportare le città del mondo nella riforestazione attraverso mappature che evidenzino le aree urbane che necessitano maggiormente di nuove piantumazioni.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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