Pianta di Carrubo, dal frutto alla simbologia: tutto ciò che c’è da sapere
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Spontanea nel bacino mediterraneo, la pianta di carrubo è un albero sempreverde, secolare, molto rustico e per nulla esigente. Si adatta a terreni anche estremamente poveri e resiste alla siccità e alle temperature molto elevate. La pianta produce un frutto commestibile, la carruba, simile per aspetto al baccello di un fagiolo, che un tempo era alimento naturalmente integrato nella dieta umana e animale di questi territori.
Nell’elenco di quei frutti antichi ormai quasi dimenticati, oggi la coltivazione del carrubo conosce un nuovo, ritrovato interesse di fronte alle prospettive del cambiamento climatico.
![pianta di carrubo](https://www.innaturale.com/wp-content/uploads/2023/05/pianta-di-carrubo.jpg)
Che pianta è il carrubo
Il carrubo, nome scientifico Ceratonia Siliqua, è una pianta da frutto tipica del bacino mediterraneo che al sud Italia cresce in prevalenza spontanea. Importata dai fenici oltre 3mila anni fa, qui ha trovato terreno e clima adatti a prosperare.
Il carrubo, infatti, non teme terreni poveri, aridi e assolati. Resiste a temperature anche molto elevate e necessita di pochissima acqua. Proprio per questo è considerata una pianta sostenitrice di biodiversità e vantaggiosa per l’agricoltura locale. E non a caso, per lungo tempo il carrubo è stato piantato in queste regioni anche a scopo alimentare, coprendo le necessità nutrizionali di umani e bestiame.
Coltivare le carrube
Oggi la produzione mondiale di carrube si attesta intorno alle 315mila tonnellate annue. Il suo impiego è prevalentemente quello alimentare, ma si conosce anche una cospicua lista di impieghi e utilizzi alternativi.
Il suo legno, in particolare, è estremamente resistente e adatto alla produzione di utensili e macchinari soggetti a usura. I suoi semi erano impiegati per fabbricare monili e corone di rosario e sono stati anche utilizzati come unità di peso in gioielleria. Ogni seme, infatti, corrisponde a quello che indichiamo come carato.
Da sapere. La pianta di carrubo è una specie dioica, esistono cioè il carrubo femmina e il carrubo maschio, come nel caso del pistacchio. Sono pochissime, invece, le varietà ermafrodita.
Come si mangia il frutto del carrubo
Intanto, è bene sapere che delle carrube al naturale si mangia solo la polpa. Questa ha un sapore dolciastro, molto simile a quello del cacao. E infatti, durante la Seconda guerra mondiale in Italia veniva utilizzato proprio come suo sostituto. Allo scopo si utilizzano i baccelli delle carrube, separate dai suoi semi, dai quali si ottiene una fine farina.
Anche i semi della pianta, però, sono importantissimi. L’industria alimentare ne produce un addensante, disponibile anche come sciroppo, largamente utilizzato in pasticceria, in gelateria, nell’industria pastiera e conserviera. Funziona come addensante alimentare, emulsionante, gelificante e stabilizzante. Sono inoltre ricchissimi di nutrienti e più che uno scarto andrebbero considerati un bene prezioso. Ancora, le foglie sono ottime per la preparazione di tisane e infusi salutari.
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