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Perché siamo ossessionati da quello che mangiano i politici?

Perché siamo ossessionati da quello che mangiano i politici?

Essere curiosi riguardo quello che mangiano i politici è molto più normale di quanto si possa pensare, e ci sono diverse ragioni per spiegare questo fenomeno.

Sapere quello che mangiano i politici può sembrare un’informazione futile, ma per molte persone questo aspetto della quotidianità di un leader può avere un peso inaspettatamente alto. Ci sono alcuni paesi, come gli Stati Uniti, in cui questo fenomeno è particolarmente accentuato, e perfino una semplice ordinazione al ristorante può avere una forte ripercussione sulla propria immagine pubblica.

Mangiare rende i politici più umani

Uno dei motivi per cui è le persone siamo ossessionati da quello che mangiano i politici è la percezione comune che siano «lontani» dalla nostra quotidianità. Più la carica che ricopre una persona è alta e prestigiosa più la si considera al di sopra delle più comuni preoccupazioni, come quello che si finisce a mettere nel piatto. Ci piace vedere cosa fa gola a politici, leader e vip più in generale perché abbiamo la sensazione che ci possano dire molto sul loro lato più umano, e negli USA è comune trovare tracce di questa consapevolezza in campagna elettorale.

Un caso emblematico, ma ce ne sono moltissimi su cui riflettere, è quello della politica Kirsten Gillibrand, accaduto a Febbraio del 2019. All’inizio dell’anno c’era la possibilità che la senatrice si candidasse alla presidenza e cominciò la sua personale campagna personale. In una giornata di campagna elettorale in South Carolina, stato con una larga fetta della popolazione di colore, si fermò in una catena specializzata in pollo fritto e waffle. La scena successiva fu surreale: nel momento di mangiare, mentre tutti gli ospiti al tavolo iniziarono a mangiare il pollo con le mani, lei cercò di mangiarlo con le posate. Dopo essersi guardata attorno, notando di essere la sola a usare forchetta e coltello, chiese se effettivamente si dovesse mangiare con le mani. Al pubblico sembrò che Kirsten Gillibrand non avesse alcun contatto con la realtà, al punto da non sapere come si mangia del semplice pollo fritto. Inutile dire che poco dopo si ritirò dalla corsa politica, anche per altri motivi ovviamente, ma il gesto fu letale per la percezione degli elettori.

Non bisogna comunque pensare che questa ossessione per il cibo sia un’esclusiva degli USA: anche altri paesi, come il nostro, vedono leader fare politica anche con il cibo, concependolo come qualcosa di intimo e rivelatore. Essere ripresi nell’atto di mangiare può avvicinare una persona all’opinione pubblica, o può creare un senso di elitarismo che crea distanza con l’elettore medio.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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