Perché il riso venere è nero?

Il riso venere è oggi sempre più apprezzato ma perché questo cereale è nero? Il particolare colore è da attribuire alla massiccia presenza di pigmenti particolari detti antociani. Grazie a tali molecole il riso venere vanta anche importanti proprietà antiossidanti che fanno da aggiunta al suo già ricco corredo nutrizionale. La versatilità dell’alimento completa l’opera.

Riso venere: ecco perché è nero
A conferire al riso venere il tipico colore nero sono alcune molecole presenti al suo interno. I pigmenti in questione sono gli antociani, sostanze appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, contenute soprattutto nelle cuticole dei chicchi. Queste sono responsabili di tutti quei colori del panorama vegetale che vanno dal blu al viola al nero. Abbondano quindi, oltre che nel riso nero, in melanzane, mirtilli, more, patate viola, uva nera, prugne e simili.
Nel caso di frutta e verdura di colore rosso, come fragole, peperoni, lamponi o ciliegie, gli antociani sono comunque presenti ma in concentrazioni minori. Tali molecole vantano grandi proprietà antiossidanti. Mangiare riso venere significa dunque proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi, mentre si contrastano invecchiamento e alcune malattie croniche.
Perché il riso venere fa bene?
Il riso venere non fa bene solo perché il colore nero è da attribuire ai benefici antociani ma anche perché contiene altri importanti nutrienti. Tra gli antiossidanti al suo interno abbondano anche i carotenoidi, con luteina e zeaxantina, grandi amiche della vista, in testa. Nel campo dei minerali sono ben rappresentati fosforo e potassio, ma non mancano nemmeno ferro, zinco e manganese.
A livello di vitamine troviamo interessanti quantità di vitamina B1 e vitamina E. A risultare molto consistente è poi l’apporto di aminoacidi che l’alimento può dare, insieme a quello di fibre. il cereale si rivela dunque un potenziale toccasana per intestino, energia, lotta al colesterolo, gestione del diabete e salute cardiovascolare in generale.
Riso venere: perché usare il riso nero nelle ricette
Il colore nero del riso venere può aiutarci a dare ai nostri piatti sfumature uniche e il suo gusto non è da meno. Siamo comunque di fronte a una varietà di riso integrale che richiede cotture più lunghe delle tipologie classiche. Spesso è anche necessario utilizzare più acqua. Il riso nero non scuoce facilmente e tende a mantenere una consistenza elastica. Una volta pronto vanta per altro un sapore più deciso, leggermente salato.
Si presta quindi bene per essere utilizzato all’interno di insalate tiepide o fredde ma anche nei piatti etnici più fantasiosi. L’abbinamento con zucchine e gamberetti rappresenta ormai un classico ma curry e latte di cocco costituiscono delle alternative altrettanto valide.
Il riso venere è ormai estremamente popolare e spesso i piatti che lo contengono attraggono i curiosi proprio perché spiccano con il caratteristico colore nero. Quando lo si utilizza è bene comunque evitare alcuni errori. Non è un prodotto che si presta bene alla mantecatura quindi non appare adatto ai risotti. D’altra parte visto l’alto contenuto di fibre e carboidrati andrebbe consumato con moderazione da chi soffre di colon irritabile.
