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Nel Medioevo l’anguilla poteva essere usata come valuta

Nel Medioevo l’anguilla poteva essere usata come valuta

Nel Medioevo in Inghilterra l'anguilla poteva essere usata come valuta e merce di scambio per pagare l'affitto ai proprietari terrieri.

Prima dell’utilizzo del denaro, l’uomo sfruttava altri metodi per concludere i propri affari, come ad esempio il baratto. Tuttavia, nel corso della storia, si sono sovrapposti alcuni di questi metodi. Ad esempio, nel medioevo il ceto più povero poteva utilizzare l'anguilla come valuta. Una sorta di pagamento in natura che ha incuriosito gli storici e che ci permette di capire il nostro rapporto con questo pesce.

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@envatoelements

L'anguilla usata come valuta nel Medioevo

L'anguilla poteva essere utilizzata come valuta e merce di scambio in Inghilterra. Questa pratica è stata osservata durante il medioevo. La prima testimonianza di questa modalità di pagamento è stata registrata su un documento risalente al 700. Inoltre, in seguito alla presa del potere di Guglielmo il Conquistatore, sono stati registrati pagamenti per oltre mezzo milione di anguille.

Queste ultime venivano utilizzate principalmente per pagare gli affitti. Ma perché proprio l'anguilla? Questo pesce era molto diffuso nei corsi d'acqua dell'Inghilterra del medioevo ed era altrettanto molto apprezzata come alimento. Per questo motivo rappresentava la valuta perfetta per i contadini che potevano reperirla facilmente andando a pesca e soddisfare i desideri dei feudatari.

Una pratica andata in disuso

L'anguilla era usata come valuta nel medioevo, ma dopo questo periodo storico gli studiosi hanno notato che questa pratica è andata del tutto in disuso. Il primo ad aver svolto delle ricerche su questa usanza è stato lo storico John Wyatt Greenlee che ha realizzato una mappa interattiva in cui sono evidenziati i pagamenti degli affitti con l’anguilla. Le transazioni vanno dal X secolo fino alla fine del XVII secolo.

Gli studiosi ipotizzano che questa pratica sia andata in disuso per due motivi. Il primo è legato alla Piccola Era Glaciale che ha raffreddato il clima europeo provocando una variazione nel numero e nella distribuzione delle anguille. Invece, il secondo motivo fa riferimento all'epidemia di peste. Questo flagello ridusse a tal punto la popolazione umana europea da aumentare le risorse disponibili per tutti i sopravvissuti e rendere superflui i pagamenti in natura.

Un pesce da proteggere

L'utilizzo dell’anguilla come valuta nel medioevo ci racconta tanto del nostro rapporto con questo pesce che ricorda un serpente. In passato le anguille erano molto diffuse, soprattutto in Inghilterra, ma successivamente è stata registrata una diminuzione nella loro popolazione. Ora l’anguilla europea è una specie protetta. Secondo il Living Planet Index for Migratory Freshwater Fish della World Wildlife Foundation le popolazioni di pesci migratori di acqua dolce sono crollate a livello globale del 76% dal 1970.

Uno dei motivi per cui il numero delle anguille è diminuito è legato all'attività dell'uomo sui corsi d'acqua. Infatti, l’anguilla compie ogni anno una migrazione dal Mar dei Sargassi fino al Mediterraneo e alle coste atlantiche dell'Europa da dove poi risale lungo i fiumi. La risalita di questi ultimi però è stata resa più difficile dall’uomo con la costruzione di barriere artificiali, come ad esempio le dighe. Inoltre, sono diminuite anche le paludi e le aree umide compromettendo così il ciclo di vita dell’anguilla.

Sensibilizzare l'opinione pubblica

Gli studi svolti da Greenlee sull’utilizzo dell'anguilla come valuta nell'Inghilterra del medioevo non hanno solo una finalità accademica. Infatti, conoscere la storia e il rapporto dell’uomo con questi ed altri animali permette di sensibilizzare l'opinione pubblica su determinati temi. In questo caso può essere la tutela della dell'anguilla e l'eliminazione delle barriere dai fiumi che incidono negativamente anche su altri animali.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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