Metano in atmosfera, anche il riso fa la differenza
Il collegamento tra il riso che mangiamo e la quantità di metano che raggiunge l’atmosfera non appare certo immediato ma esiste. A causa delle colture di questo cereale, infatti, le quantità del potente gas serra nell’aria aumentano. Uno studio pubblicato in Frontiers in Agronomy ha allora dimostrato che scegliere una varietà di vegetale piuttosto che un’altra ha conseguenze sul bilancio. Le autorità sono ora chiamate a prendere provvedimenti.

Aumento metano in atmosfera e riso
I livelli di gas metano in atmosfera continuano ad aumentare e la colpa è soprattutto dell’uomo. Mentre il 40% delle emissioni è prodotto da fonti naturali, infatti, il 60% è connesso alla nostra specie. L’agricoltura crea grandi problemi e in tale ambito le colture di riso coprono il 10% della generazione di metano del settore.
Nelle radici del cereale è presente l’aerenchima, un tessuto con ampi spazi che consentono di immagazzinare aria e che muove quindi il metano dal suolo all’atmosfera. Ogni varietà di riso ha però le proprie caratteristiche e ciò influisce sulla quantità di emissioni che la pianta genera. Alcune tipologie di cereale arrivano a produrre il 50% in meno di metano grazie ad aerenchimi più piccoli. Scegliere determinate colture piuttosto che altre può fare quindi una grande differenza.
Lo studio su gas metano in atmosfera e riso
A concentrarsi sulle emissioni di metano connesse alla coltivazione del riso ci ha pensato un team della Cranfield University. I ricercatori hanno analizzato i risultati di 42 trial condotti in diversi Paesi. Ne è emerso che, per quanto riguarda il metano, a creare le distinzioni sono le caratteristiche genetiche delle varietà di riso. Un accurato lavoro di selezione potrebbe quindi aiutare a ottenere tipologie di cereale più “climaticamente intelligenti”.
Le caratteristiche di terreno e ambiente rimane però significativa. Incrociare i dati di laboratorio con quelli rilevati da sensori appositi piazzati sul campo può quindi rivelarsi un’ottima strategia per capire quali varietà privilegiare in ogni contesto. Per quanto riguarda il protossido di azoto, altro importante gas serra rilasciato dalle colture, l’uso di fertilizzanti appare invece, la discriminante principale.
Ridurre il metano in atmosfera con il riso
Il nuovo studio mira a diventare uno strumento di riferimento per ridurre i livelli di metano in atmosfera tramite l’agricoltura. Appare infatti evidente che approfondendo la ricerca si possano raggiungere risultati significativi senza che lavoratori e aziende del settore debbano modificare in modo drastico la propria prassi operativa.
Ridurre l’uso di fertilizzanti dannosi rimane cruciale ma, scegliendo le varietà di cereale più adatte, si dovrebbero ottenere un’ottimizzazione piuttosto che a un’alterazione degli equilibri. Messa a punto di incentivi, sviluppo di strategie che tengano conto di tali scoperte all’interno del mercato dei crediti di carbonio e collaborazione tra accademici e autorità appaiono i punti fermi per un cambio di passo.
Intervenire per evitare che in atmosfera venga rilasciato troppo metano è cruciale per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Su un intervallo di tempo di 20 anni, infatti, tale gas trattiene circa 80 volte più calore dell’anidride carbonica, anche se resta nell’aria meno a lungo di quest’ultima. Usare lo studio come modello per arrivare a conclusioni simili anche su altri tipi di colture appare quindi un buon prossimo passo.






