Mense scolastiche biologiche: perché sono importanti in Italia

Mense scolastiche biologiche sempre più comuni, è un trend che si può osservare in Europa ma anche in Italia, una risposta decisa nei confronti della sicurezza alimentare dei più piccoli. La preoccupazione, in questo caso, è concentrata sui residui dei pesticidi che possono contaminare alcuni alimenti: certe dosi possono essere tollerate da un organismo adulto, ma non vale lo stesso per i più giovani.

Il successo delle mense scolastiche biologiche

Per organizzare mense scolastiche biologiche sul territorio nazionale ci sono una serie di regole da rispettare, e sono proprio queste a garantire il successo di un format sempre più richiesto. Alle amministrazioni che organizzano mense scolastiche viene imposto, attraverso i Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e la fornitura di derrate alimentari, un minimo del 40% di prodotti bio tra cui: ortaggi, frutta e verdura, cereali e legumi, e anche pasta, riso e farina. Non si tratta di una novità, visto che questi criteri sono utilizzati dal 2011, presentati con il Piano d’azione nazionale sul Green Public Procurement.

Nelle mense scolastiche biologiche sono regolamentare anche le percentuali di carne biologica, che devono essere almeno del 15%, e di pesce, che non può essere minore del 20%. Ed è proprio sul pesce che l’organizzazione è un po’ più complicata, visto che il pesce biologico non è un alimento sempre facile da reperire. Ad essere particolarmente virtuosa, tra le regioni d’Italia, è l’Emilia Romagna, che ha scommesso con particolare entusiasmo sulle mense scolastiche biologiche.

Se questo trend sta conquistando l’Italia, dove c’è già un’ampia cultura dell’alimentazione bio, vale lo stesso anche per altri paesi europei, sempre più interessati a portare a tavola prodotti nutrienti e salutari. Nuove iniziative stanno prendendo piede in tutta l’Unione, e le mense scolastiche biologiche vengono sempre più prese in considerazione. E il perché siano considerate così importanti, anche in Italia, è proprio legato alle contaminazioni di pesticidi in dosi potenzialmente rischiose.