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Melanzane, da fonte di malattie a prelibatezza afrodisiaca

Melanzane, da fonte di malattie a prelibatezza afrodisiaca

Sono molto facili da trovare su ogni tavola estiva grigliate o sottolio, le melanzane, la cui preparazione più iconica sarà per sempre «alla parmigiana», custodiscono una storia interessante, fatta di terre lontane e sospetti sulla sua reale bontà. Interessante poi scoprire che fino a un secolo fa questo ortaggio veniva considerato in Italia alla stregua di una rarità esotica, un indizio significativo della sua storia travagliata.

Un lungo viaggio dall’oriente

Il paese d’origine di questo ortaggio si crede sia l’India, dove si sono trovate alcune piante ritenute la sua controparte selvatica. Per millenni in queste regioni le melanzane sono state coltivate e selezionate, sia per i loro impieghi in cucina che per le proprietà mediche che si credeva possedessero.

A farla uscire dai confini di quel continente ci pensarono ancora una volta gli Arabi, come fecero per molte spezie o frutti tra cui albicocche e arance, portandola in Medio Oriente e poi fino in occidente nelle diverse colonie europee.

Melanzana: un nome come avvertimento

Interessante come sulle origini del suo nome ci siano due diverse teorie: la prima vuole che derivi dal latino mala insana, ossia mele malsane, ritenute causa dei più disparati malanni della mente o del corpo. E come vedremo poco più avanti questa nomea accompagnò la melanzana per molti secoli.

Gli Arabi però la chiamavano con un altro nome, badingian da cui sarebbero derivati il termine spagnolo berenjena e quello francese aubergine. Renzo Pellati, specialista in Scienza dell’Alimentazione, prosegue in un articolo comparso su La Stampa: «Nel Medioevo aggiungevano il prefisso melo per indicare vegetali provenienti da lontano (melograno, melacotogna, melangolo detto anche arancia amara). Quindi badingian diventò melo-badingian da cui l’attuale melanzana. In alcune regioni, invece, il suffisso melo è diventato petro, da cui si ebbe pedro badingian per cui si formerà petronciano. In alcune zone d’Italia la melanzana si chiama ancora oggi petronciano o petonciano

Ma torniamo alla sua triste nomea: per il noto medico arabo Avicenna, autore di una delle opere più importanti per la scienza medica antica, il Canon, la melanzana era un ortaggio tremendo, addirittura reputato in grado di scatenare attacchi epilettici e gravi malattie alla pelle.

Tra il XVII e il XVIII secolo però qualcosa cambiò improvvisamente, cominciarono ad essere attribuite alle melanzane molte proprietà anche se quella che attirava più attenzioni era sicuramente il suo potere afrodisiaco. Da quel momento in poi, superata la diffidenza iniziale, i cuochi francesi cominciarono ad impiegarla sempre di più in cucina, fino a eleggerla come una delle verdure più succulente del panorama gastronomico.

Fonti: lastampa.it - fondazioneterradotranto.it


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