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McDonald's: vassoi creati con gli avanzi di cibo nei ristoranti del Brasile

McDonald's: vassoi creati con gli avanzi di cibo nei ristoranti del Brasile

I nuovi supporti, in servizio in 30 locali, sono composti da un materiale termoplastico ricavato dai rifiuti indifferenziati delle utenze domestiche

Nei ristoranti di McDonald’s del Brasile si mangia su vassoi creati anche con gli avanzi di cibo. ArcosDorados, azienda che opera in franchising con il logo del fast-food in Sud America e nell’America Latina, ha annunciato la rivoluzione nei suoi locali: via i noti supporti in plastica e spazio ai nuovi modelli in UBQ, un materiale innovativo frutto del riciclo dei rifiuti che di solito finiscono nella frazione indifferenziata, sviluppato dall’omonima azienda israeliana.

In alcuni ristoranti di McDonald's in Brasile sono stati introdotti dei vassoi creati con l'UB, materiale termoplastico ricavato dagli avanzi di cibo e altri rifiuti indifferenziati

Il materiale

Non solo scarti alimentari, quindi, ma anche molti altri rifiuti che di solito non vengono differenziati dalle famiglie. “Il processo per l’UBQ comincia con i rifiuti delle case destinati alle discariche – bucce di banana, ossa di pollo o altri residui di cibo; carta e cartone; pannolini e plastica riciclata – tutto tranne vetro e metallo, che sono rimossi e mandati al riciclo”, ha spiegato Albert Douer, presidente escutivo di UBQ Materials, a Fast Company.

Tenere i rifiuti fuori dalla discarica, significa evitare una grossa produzione di emissioni climalteranti. In un mondo ideale, sarebbe necessario creare meno immondizia. Riciclare i vari materiali separatamente, inoltre, avrebbe un valore più grande che riciclarli mescolati. Il problema è che gran parte dei sistemi di riciclo sono ancora imperfetti. Anche nei Paesi dotati di infrastrutture di riciclo sofisticate, oltre l’80 percento dei rifiuti è giudicato non riciclabile per colpa di una selezione inefficiente, contaminazione da cibo, umidità e presenza di materiali complessi composti da più strati”, ha aggiunto uno dei co-fondatori di UBQ, Jack Bigio. Con la sua tecnologia l’azienda punta a svuotare le discariche, evitare l’incenerimento di questi rifiuti “difficili” e avviare anch’essi in un percorso di economia circolare.

Caratteristiche vassoi e numeri

Un percorso che dà origine a un materiale termoplastico che può essere utilizzato per vari scopi, dai pavimenti fino alla creazione di mobili. E appunto per i vassoi da fast-food. In una prima fase ArcosDorados introdurrà in 30 ristoranti McDonald’s di 20 città brasiliane 7mila nuovi vassoi su cui servire i propri clienti. L’azienda garantisce che, a parte il logo UBQ, i nuovi supporti saranno identici ai predecessori . Questi ultimi saranno destinati a diversi progetti di economia circolare.

Per il franchising di McDonald’s, è solo l’ultimo passo di una più estesa lotta alla plastica monouso e vergine. Tra il 2018 e il 2019, ne sono state eliminate dai ristoranti circa 13 milioni di tonnellate. “L’aspetto positivo del nostro programma è che quella plastica non è mai più ritornata nei nostri locali. È un programma permanente, così l’impatto è esponenziale”, ha spiegato Gabriel Serber, direttore per lo sviluppo sostenibile di Arcos Dorados.

Il materiale termoplastico migliore

I vassoi in UBQ potranno essere regolarmente riciclati attraverso i processi in uso. Secondo Quantis, società di consulenza in materia di sostenibilità che opera a livello mondiale, si tratta del materiale termoplastico con l’impatto migliore per l’ambiente in tutto il mercato. Per ogni tonnellata di UBQ prodotta, viene evitato il rilascio di circa 12 tonnellate di anidride carbonica in atmosfera.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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