Maya Angelou, la poetessa cuoca

Maya Angelou, nata il 4 Aprile del 1928, è stata una poetessa, attrice, ballerina, ma anche autista e, come amava definirsi, perfino cuoca. Il suo lavoro ha spaziato sulle tematiche più varie, eppure i temi che certamente la identificano sono il razzismo, l’identità assieme alla famiglia e ai viaggi. Quello che in pochi sanno però è che Maya Angelou ha scritto due libri di cucina: Hallelujah! The Welcome Table e Great Food, All Day Long: Cook Splendidly, Eat Smart.
Maya Angelou, la poetessa cuoca
Dire che la vita di questa autrice fu intensa sarebbe davvero riduttivo. Stiamo parlando di una donna che con una incredibile forza di volontà ha dovuto affrontare moltissimi momenti duri, compresa una maternità a 17 anni e il lavoro a fianco di Malcom X. La sua autobiografia è un’opera divisa in tre volumi, ed è semplicemente impossibile riassumerla tutta.
La parte che si conosce meno di questa autrice è la sua passione per la cucina. In un articolo pubblicato dal Guardian qualche anno fa ha avuto occasione di raccontare nel dettaglio il legame con questa passione. Maya Angelou spiega che alcune persone potrebbero pensare che non valga la pena, per un’autrice apprezzata come lei, dedicarsi ai libri di cucina, ma non ha nessun rimpianto.
Il cibo per lei è sempre stato un momento di associazione, ma anche un’occasione per rivivere momenti chiave del passato. Così nel suo primo libro, Hallelujah! The Welcome Table, la poetessa raccoglie ricette della sua vita, come la torta al caramello preparata dalla madre il giorno che fu espulsa da scuola perché apparentemente muta.
È interessante scoprire che un argomento spesso considerato superficiale come il cibo, per di più in una vita densa come quella di Maya Angelou, la poetessa cuoca, abbia avuto così tanta importanza. Non si è mai definita una cuoca professionista, ma una persona semplice che ama cucinare: non ha mai voluto che le sue ricette fossero seguite per filo e per segno, piuttosto personalizzate con i nostri ingredienti preferiti. Ancora una volta abbiamo la conferma che mangiare è una cosa seria.
