L’uso eccessivo di pesticidi in Brasile, conseguenza del boom di colture di soia, sembra collegato a un aumento di casi di leucemia infantile.
L’esposizione a quantità elevate di pesticidi può provocare seri problemi di salute e ora uno studio avverte che ciò potrebbe portare a un maggiore rischio che i bambini sviluppino determinate forme di leucemia. Il lavoro, pubblicato in Proceedings of the National Academy of Sciences, ha indagato su alcune aree del Brasile, coltivate a soia, e ha mostrato risultati preoccupanti. Non si può ancora parlare di causalità, ma mettere a punto pratiche più sostenibili appare cruciale.
Soia, pesticidi e leucemia infantile in Brasile
A concentrarsi su come l’esposizione a pesticidi possa aumentare il rischio che i bambini sviluppino forme di leucemia ci ha pensato un team di University of Illinois Urbana-Champaign, University of Wisconsin-Madison e University of Denver. I ricercatori hanno raccolto dati su sanità, uso del suolo, contaminazione delle falde acquifere e condizioni demografiche nelle regioni del Cerrado e dell’Amazzonia.
Sono state considerate solo aree definite “rurali”, con almeno, cioè, il 25% di copertura agricola. Il Brasile è il più importante produttore di soia al mondo e impiega per tale coltura enormi quantità di sostanze chimiche. Un aumento del 10% nella produzione di soia è associato a 0,40 decessi in più ogni 10.000 abitanti, per leucemia linfoblastica acuta nei bambini al di sotto dei 5 anni. Tra i soggetti di età inferiore ai 10 anni le morti in eccesso sono 0,21.
Bambini: dall’esposizione ai pesticidi alla leucemia
Lo studio sembra mostrare una correlazione tra casi di leucemia linfoblastica acuta nei bambini e pesticidi. Il Brasile, con il boom di colture di soia, è diventato anche il maggior fruitore di pesticidi, con una quantità di sostanze chimiche applicate per ettaro di 2.3 volte superiore agli USA. Nel Cerrado, tra 2000 e 2019, i terreni coltivati a soia sono triplicati, mentre in Amazzonia sono aumentati di 20 volte. L’uso di pesticidi, seppur con differenze nelle varie aree, è cresciuto fino a 10 volte.
Tra 2008 e 2019 si stima che di LLA, siano morti 226 bambini. 123 decessi sembrano correlati all’esposizione a pesticidi. Problematica è anche la contaminazione delle falde acquifere a monte. Al momento del censimento agricolo del 2006 solo il 50% degli abitanti delle regioni disponeva di pozzi. Il restante 50%, dovendo contare sulle acque superficiali, è esposto a rischi consistenti.
I pesticidi causano leucemia nei bambini?
I ricercatori hanno sottolineato che lo studio su pesticidi e aumento dei casi di leucemia infantile non può essere ritenuto esaustivo. Per quanto si sia cercato di escludere l’influenza di diversi fattori esterni, infatti, la correlazione non può essere definita causale. A influire sono anche le condizioni socio-sanitarie delle aree esaminate. In Italia circa il 90% dei bambini che sviluppa LLA guarisce.
Tra Cerrado e Amazzonia, però, i centri specializzati in oncologia pediatrica sono solo due e i decessi si sono concentrati in aree distanti più di 100 chilometri da strutture sanitarie. Maria Skidmorem, autrice leader, ha sottolineato che esistono molti modi per limitare i rischi connessi ai pesticidi. La mitigazione dei pericoli passa, in primis, da una corretta informazione e dall’educazione dei lavoratori agricoli. Orientarsi verso tecniche più sostenibili, che non basino la resa sull’utilizzo smodato di sostanze chimiche appare fondamentale.
L’aumento di terreni coltivati a soia in Brasile ha portato a un eccessivo utilizzo di pesticidi e le indagini sui casi di leucemia pediatrica rappresentano solo la punta dell’iceberg. Skidmore sottolinea che il suggerimento non è quello di abbandonare completamente l’utilizzo degli ausili sintetici. La speranza dei ricercatori è, però, che gli studi proseguano e che le autorità mettano a punto norme coerenti.
Fonti: Proceedings of the National Academy of Sciences
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