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Lexie Smith, l'artista del pane

Lexie Smith, l'artista del pane

L'artista del pane Lexie Smith crea opere molto particolari: il prodotto lievitato per eccellenza nelle sue mani diventa strumento per raccontare storie e indagare il rapporto tra le persone.

L’artista Lexie Smith ha deciso di fare arte con il pane da diversi anni, una scelta che recentemente l’ha fatta rientrare nella lista di «30 Under 30» da tenere d’occhio secondo il Times e Forbes. Panificatrice e artista, questa giovane ragazza con la passione per gli impasti lievitati utilizza questo alimento come medium per scolpire forme astratte, in grado di veicolare storie e analizzare i rapporti tra le persone più diverse.

L’arte del pane secondo Lexie Smith

«Se guardate il pane, vedrete sussidi, rivolte e tasse. Il pane non è mai stato qualcosa di veramente semplice» così l’artista Lexie Smith si è espressa riguardo alle sue creazioni. C’è un motivo se a breve si troverà ad Amsterdam, precisamente al Sandberg Institute, dove terrà un workshop riguardo la storia sociopolitica del pane, in particolare sulla sua relazione con potere e popolo.

Uno degli aspetti che caratterizza l’arte del pane, secondo Lexie Smith, è il significato culturale. Se si pensa semplicemente al colore degli impasti, si scopre che durante la storia c’è stata un’inversione di significato: prima il pane bianco era sinonimo di ricchezza e potere, quello nero e integrale era considerato scadente e adatto esclusivamente ai poveri. Oggi invece il pane scuro costa mediamente di più rispetto a quello chiaro, considerato addirittura meno salutare.

Lexie Smith e l’ispirazione artistica

Lexie Smith ha cominciato a preparare pane durante i primi anni dell’Università, ancora ignara del valore artistico delle sue creazioni. Finiti gli studi ha venduto pane in diverse parti del mondo, partecipando alle classiche fiere di paese dedicate ai contadini. Subito dopo lavora in un paio di ristoranti e panetterie dove può affinare i suoi metodi, accorgendosi però di essere sempre un po’ allergica alle ricette. Sperimenta moltissimo, finché un giorno non viene invitata a partecipare ad una galleria pop-up a SoHo, un quartiere di New York.

Qui porta circa quindici pagnotte assieme a olio, miele e burro ammorbidito, rimane seduta di fianco alla sua «non opera» e invita chi ci passa davanti a servirsi pure. Nota una cosa interessante: le persone sembravano tese all’idea di mangiare ad un evento del genere, come se l’azione fosse di per sé sconveniente. Nessuno riesce a prendere coraggio e rompere quella pila di pane, anche se l’artista invitava educatamente chiunque passasse a servirsi. È solo dopo che un amico di Lexie Smith decide di fare il primo boccone che la situazione si sblocca: in 15 minuti non era rimasto più nulla.

Questo evento per l’artista è stata una sorta di epifania: il pane da lei preparato era diventato un medium per stuzzicare dialogo e memoria, dando l’opportunità ai presenti di raccontare le loro storie d’infanzia, in qualche modo imperniate attorno al pane. In quel momento Lexie Smith ha deciso di utilizzare il pane per la sua arte, esplorando preparazioni uniche e poco conosciute, scovando pani regionali dimenticati e reinterpretando ricette più conosciute.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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