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Leggende sulla neve: alcuni miti suggestivi

Leggende sulla neve: alcuni miti suggestivi

Dai miti sull’Uomo di Ghiaccio, a quelli su generose principesse o su spietati demoni ogni popolo ha le proprie leggende sulla neve.

La neve è un fenomeno naturale affascinante e, nel tempo, molti popoli hanno costruito sulla bianca coltre che d’inverno ricopre la terra miti e leggende. In alcuni immaginari i fiocchi sono il risultato di un atto di generosità di entità misteriose o iniziano a cadere per puro caso. In altre favole al centro dell’attenzione troviamo principesse dalla fine tragica o spietati demoni da cui guardarsi.

Leggende sulla neve: alcuni miti suggestivi
@envatoelements

Come è nata la neve secondo le leggende? 

Molte leggende sulla neve si sono concentrate su come i fiocchi bianchi abbiano iniziato a cadere. Guardando alle storie dei nativi americani ci si imbatte nella figura dell’Uomo di Ghiaccio. Secondo la tradizione, dopo lo scoppio di un incendio alcuni coraggiosi andarono a cercare l’aiuto della misteriosa figura. Trovarono, così, un uomo vecchio, con lunghi capelli bianchi legati in trecce. Agitandoli egli avrebbe scatenato prima il vento, poi la pioggia e, infine, grandine e neve

Tra le fiabe popolari nel nostro Paese ne spicca, invece, una con protagoniste delle pecore. Queste avrebbero raggiunto la cima di una montagna a causa della scarsità di cibo invernale e da lì sarebbero salite fino alle nuvole. A quel punto dei perfidi folletti avrebbero, però, strappato loro dei ciuffi di lana. Questi, passando attraverso le nubi, si sarebbero bagnati e avrebbero così dato origine ai fiocchi.

Leggende sulla Principessa della Neve 

A tornare spesso nelle leggende sulla neve è la figura di una misteriosa principessa. In Russia questa assume il nome di Sneguročka ed è nipote del Nonno del Gelo, un’entità che ricorda Babbo Natale. La fanciulla ha gli occhi blu e appare, se chiamata, in un turbine di neve. Ama danzare e incanta gli abitanti dei villaggi con storie di ogni tipo. Nelle due versioni principali del mito ella va, però, incontro a un destino tragico

Nella prima Sneguročka sarebbe stata creata con la neve da due persone che non potevano avere figli e, scaldandosi da adulta vicino a un falò, si sarebbe sciolta, diventando una nuvola. Nella seconda ella, figlia di Primavera e Inverno, sarebbe stata condannata dal Sole a morire se si fosse innamorata e, da adolescente, avrebbe proprio avuto tale sfortuna.

Leggende sulla neve in Italia 

La Principessa della Neve è anche al centro di una delle leggende sulla neve più famose d’Italia. Ci troviamo al Passo Ombretta, in Val di Fassa, nei pressi di Canazei. Il mito narra, in questo caso, che la Regina delle Nevi, che viveva sulla Marmolada, avesse donato a un re e alla sua sposa, che non potevano avere figli, una bambina. Quest’ultima non poteva, però, essere esposta ai raggi solari

I sovrani avrebbero, dunque, bandito il grande astro dal regno, per poi imporre ai sudditi di dormire di giorno e vivere di notte. Diventata adulta la principessa avrebbe, però, visto lo sconforto dei cittadini e si sarebbe sacrificata esponendosi ai raggi dell’aurora. Il Sole, impressionato dal gesto, l’avrebbe dunque issata sul proprio carro, per portarla con sé e renderla regina del mondo.

Le leggende sulla neve sanno essere anche inquietanti e a dimostrarcelo ci pensa la tradizione giapponese. Nello stato nipponico la dama dell’inverno è Yuki-Onna, donna morta assiderata tornata nella forma di una sorta di demone. Ella attirerebbe i viandanti con il proprio aspetto seducente per rubare loro l’energia vitale, o in alcune versioni il sangue, e li ucciderebbe brutalmente.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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