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Le olimpiadi invernali di Pechino saranno le prime disputate interamente su neve artificiale

Le olimpiadi invernali di Pechino saranno le prime disputate interamente su neve artificiale

Manca la neve nell’area destinata alle olimpiadi invernali e Pechino dovrà ricorrere per il 100% alla neve artificiale.

Manca poco all’avvio delle olimpiadi invernali di Pechino ma, nonostante qualche sparsa nevicata nella regione, le montagne che dovrebbero ospitare le gare sono praticamente prive di neve. Per la prima volta nella storia della competizione il 100% della neve sarà quindi prodotta artificialmente. L’utilizzo della neve artificiale tuttavia sta sollevando sempre più preoccupazioni riguardo al suo impatto ambientale e al consumo di risorse sia idriche che energetiche.

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Foto: 165106 @Pixabay

Olimpiadi invernali di Pechino con il 100% di neve artificiale.

Le olimpiadi invernali sono nate come sport prettamente alpino, quando ancora era possibile vedere le Alpi ricoperte interamente di neve. Eppure sin dagli anni '80 la neve artificiale ha accompagnato in un modo o nell’altro la competizione. Con la globalizzazione dell’evento e il suo muoversi al di fuori dell’arco alpino la situazione non è certo migliorata. Basti pensare che nelle olimpiadi invernali del 2014 a Sochi in Russia fino all’80% della neve era artificiale. La cifra è salita al 90% quattro anno dopo per le olimpiadi di Pyeongchang in Cora del Sud. Ma per le olimpiadi invernali di Pechino la quota di neve artificiale salirà al 100%. Praticamente tutte le piste sono state imbiancate esclusivamente grazie all’ausilio di cannoni da neve.

Neve naturale sempre più un miraggio

La notizia non ha mancato di suscitare un acceso dibattito sulla necessità e l’opportunità di organizzare la competizione in zone che non sono in grado di garantire una copertura nevosa naturale. E in un mondo surriscaldato dall’effetto serra, il numero di località in grado di garantire neve durante l’inverno va sempre più assottigliandosi. Parte del problema per le olimpiadi invernali di Pechino e della neve artificiale deriva dal fatto che la regione di Zhangjiakou dove si tiene l’evento, è caratterizzata per una cronica carenza di riserve idriche. Questo non ha fermato le autorità cinesi dal trasformare l’area, a poche decine di chilometri dalla capitale, in un’area dedicata agli sport invernali.

Il costo per l’ambiente della neve artificiale

I cannoni sparaneve che servono a produrre neve artificiale consumano due preziosissime risorse: acqua ed energia. Secondo le stime, per imbiancare le piste delle olimpiadi invernali di Pechino con neve artificiale sono stati utilizzati fino a 185 milioni di litri d’acqua, pari circa al consumo medio annuo di una metropoli. L’impatto su un’area già arida in partenza non può certo essere positivo anche se le autorità cinesi assicurano che misure sono state prese per evitare di lasciare la zona in carenza idrica. Per pompare l’acqua in loco e mantenere in azione i circa 200 cannoni, è necessaria una enorme quantità di energia, ma anche in questo caso le autorità cinesi assicurano che la gran parte dell’energia utilizzata arriva da vicine centrali eoliche.

Costo economico e ambientale non indifferente

La necessità di mantenere viva la tradizione delle olimpiadi invernali e renderla un fenomeno globale sta scontrandosi sempre più duramente con la realtà della carenza di aree idonee ad ospitare l’evento senza l’utilizzo di neve artificiale. Il costo economico e ambientale delle olimpiadi invernali sta quindi crescendo notevolmente tanto che città come Stoccolma, Oslo e Monaco di Baviera sono state costrette a ritirale le loro candidature per il 2022 proprio a causa dei costi eccessivi e della carenza di supporto da parte della popolazione locale. I costi non hanno evidentemente spaventato Pechino che ha fortemente investito nel trasformare la regione agricola di Zhangjiakou in una località da turismo invernale di lusso. Con o senza neve.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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