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Le microplastiche nel suolo producono batteri resistenti agli antibiotici

Le microplastiche nel suolo producono batteri resistenti agli antibiotici

Tra gli effetti dell’inquinamento da microplastiche nel suolo, c'è anche l’aumento della resistenza dei batteri agli antibiotici.

Tra i tanti effetti poco visibili dell’inquinamento da microplastiche, minuscoli frammenti dispersi nell’ambiente dal degrado di materie plastiche, uno in particolare preoccupa scienziati e ricercatori. Secondo una nuova ricerca dell’Università dell’Illinois, le micro e nanoplastiche hanno dato evidenza di agire come vettore nell’aumentare la resistenza di batteri e patogeni agli antibiotici.

Le microplastiche nel suolo producono batteri resistenti agli antibiotici
@envatoelements

Inquinamento da microplastiche in agricoltura

Così come per tante altre realtà produttive, anche l’agricoltura moderna dipende in modo profondo dalla plastica. Dalle coperture per le coltivazioni, ai tubi di drenaggio dell’acqua in PVC, dagli imballaggi di fertilizzanti e semi fino alle coperture delle serre solo per citarne alcune. 

I frammenti di queste plastiche utilizzate in agricoltura sono quindi ormai diffuse nei terreni utilizzati per la produzione alimentare e gli allevamenti. Non esattamente una novità considerando come le microplastiche sono state rinvenute ormai in ogni ecosistema sul pianeta, dalle vette dell'Himalaya fino alle più remote regioni dell'Antartide e persino nel sangue degli esseri umani.

Effetti delle microplastiche nel suolo

Se gli effetti reali delle microplastiche sulla salute dell’uomo sono ancora incerti, un rischio più concreto potrebbe esserci per i campi coltivati. I ricercatori sono convinti infatti che l’inquinamento da microplastiche presente nei terreni agricoli possa agire come vettore per la trasmissione nella catena alimentare di batteri e patogeni resistenti agli antibiotici.

Come le microplastiche producono batteri resistenti agli antibiotici

Le materie plastiche hanno la proprietà di raccogliere e trattenere sostanze chimiche e microrganismi presenti nell’ambiente. Sostanze chimiche che normalmente si muoverebbero liberamente nei terreni come pesticidi e metalli pesanti, finiscono per venire attratte e concentrarsi attorno alle micro e nanoplastiche presenti nel suolo. Allo stesso modo, batteri e microrganismi che si trovano naturalmente nel suolo, tendono a raggrupparsi attorno ai frammenti di plastica formando una pellicola nota come biofilm. 

Secondo gli scienziati, quando i batteri finiscono per rimanere agganciati ai frammenti di plastica, attivano dei geni di risposta allo stress. Questi, a loro volta, aumentano incidentalmente la resistenza ad altre sostanze chimiche. In alcuni casi anche agli antibiotici. Un gruppo di batteri, inoltre, è in grado di condividere questi geni coi propri simili, aggravando la situazione. 

Microplastiche: un rischio per la salute ancora poco studiato

«I batteri hanno sviluppato meccanismi genetici per fronteggiare lo stress per milioni di anni - spiega in una nota, Pratik Banerjee, professore presso l’Università dell’Illinois e co-autore della ricerca - La plastica è un nuovo materiale che i batteri non hanno mai visto prima in natura e ora stanno utilizzando i loro strumenti genetici per far fronte a questa nuova fonte di stress». Secondo i ricercatori inoltre, non solo i batteri possono diventare più resistenti agli antibiotici in presenza di microplastiche, ma possono aumentare la loro virulenza e quindi pericolosità.

Molti patogeni finiscono sui prodotti alimentari direttamente dal terreno. Spesso una accurata pulizia dei prodotti è quindi sufficiente per eliminare gran parte dei patogeni. Le nanoplastiche e i batteri resistenti agli antibiotici tuttavia, potrebbero essere sufficientemente piccoli da penetrare direttamente nelle radici e nei tessuti dei prodotti vegetali risultando quindi impossibili da eliminare con un lavaggio. Sebbene le nanoplastiche siano già state documentate sia sulla superficie che all’interno delle colture, i ricercatori americani sottolineano come si tratti di un campo di studio nuovo e molti degli effetti delle plastiche rimangono sconosciuti. 


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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