inNaturale
Home
>
La tecnica della policoltura aumenta resilienza e biodiversità delle colture

La tecnica della policoltura aumenta resilienza e biodiversità delle colture

Uno studio dimostra che la policoltura è una tecnica capace di aumentare resa e resistenza delle colture e abbatte l’impiego di fitofarmaci

Si parla soprattutto di pesticidi, fertilizzanti, OGM e consumo di acqua quando si discute di come fare un’agricoltura sostenibile. Insomma, si parla molto di come coltivare, ma non tanto di cosa coltivare. La sostenibilità in agricoltura è legata anche alle varietà di colture che usiamo, e al fatto di coltivarle separatamente o insieme. In questo quadro si inserisce uno studio recente, che dimostra che la tecnica della policoltura porta dei vantaggi molto buoni.

policoltura tecnica
@envatoelements

La tecnica della policoltura

Se diciamo “coltivazione”, tipicamente immaginiamo campi di grano, di orzo o di mais, non dei campi dove sono mescolati più tipi di piante. La policoltura, invece, è esattamente questo: una tecnica con cui si coltivano diverse specie contemporaneamente su uno stesso terreno.

È forse una delle tecniche agricole più antiche del mondo, praticata ancora oggi in molti Paesi. Un esempio è la coltura delle “Tre Sorelle” utilizzata dai nativi americani, che prevede granturco, fagioli e zucche. Il vantaggio è che il primo fornisce la struttura su cui crescono i fagioli, i secondi forniscono azoto, e le terze contrastano le erbe infestanti.

I risultati degli studi

Un recente studio internazionale, pubblicato su “Agronomy for Sustainable Development” lo scorso ottobre 2022, ha fatto degli esperimenti con il maslin. Si tratta di un miscuglio di grano, orzo, segale, miglio, avena e riso, usato tradizionalmente da secoli in India, Eritrea, Georgia, Grecia, Sudan e Etiopia.

Il primo risultato che hanno ottenuto i ricercatori è a livello di rese: il maslin ha prodotto il 20% in più di grano e l’11% in più di orzo rispetto alle colture di solo grano o solo orzo. Si è anche dimostrato più resistente alle erbe infestanti e al clima estremo. Inoltre, le piante crescono meglio: essendo specie diverse, hanno necessità diverse, perciò la competizione fra loro si riduce.

Una tecnica dai grandi benefici

Si intuisce che la tecnica della policoltura porta con sé dei grandi benefici. Conservazione della biodiversità agricola, contrasto e adattamento ai cambiamenti del clima, riduzione di fitofarmaci, indipendenza alimentare.

Come dice Salvatore Ceccarelli, genetista agrario, “La biodiversità è importante per la resilienza delle produzioni agricole e per la nostra salute. È quindi indispensabile tornare a coltivare diversità sia tra che entro le colture. La diversità entro culture può essere sfruttata con le popolazioni evolutive che hanno il peculiare vantaggio di conciliare le strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici”.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
Scopri di più
Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
Scopri di più
Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte