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La ginaissaince, ecco cos’è il rinascimento del gin

La ginaissaince, ecco cos’è il rinascimento del gin

Vendite alle stelle in Inghilterra negli ultimi anni e centinaia di nuove piccole imprese artigianali. Dopo il declino il gin vive una «ginaissance».

Oltremanica la chiamano «ginaissance» dall’unione di Gin e Reinassance: è il «rinascimento» del gin che negli ultimi anni ha visto un boom inaspettato non solo in Inghilterra, la patria d’origine, ma in tutto il mondo. Non stiamo parlando di una piccola crescita marginale, negli ultimi cinque anni il business del gin è praticamente raddoppiato.

Perché la geinassance?

Nel giro di pochi anni il gin è tornato di moda. Talmente di moda che nel 2013 l’indotto nel Regno Unito valeva qualcosa come 1,1 miliardi di euro. Nel 2018 ne varrà 2,4 miliardi secondo il rapporto del WSTA, l’associazione britannica che raccoglie produttore e commercianti di alcolici. Ancora non è chiaro cosa ha fatto tornare agli inglesi la sete per il liquore alle bacche di ginepro, ma certo è che la passione non è rimasta solo al di là del canale della Manica.

Si perché la voglia di gin è esplosa anche all’estero con esportazioni cresciute in doppia cifra nell’Unione Europea, negli Stati Uniti e in Australia. Il fenomeno ha assunto dimensioni talmente grandi da essere stato rinominato «ginaissance», un vero e proprio rinascimento del gin. Non è certo se ci siano dei Leonardo da Vinci, dei Buonarroti o dei Botticelli a sfacchinare nelle distillerie anglosassoni ma la rinascita è indubbia. Tanto indubbia che, secondo le stime, il panorama del gin varrà qualcosa come oltre 3 miliardi di euro nel 2020.

Più gin che birra

La storia del gin affonda le radici nella tradizione inglese quando i soldati iniziarono ad apprezzare liquore di ginepro combattendo gli olandesi sul continente. Siamo nel 1500. In meno di 200 anni la popolarità del liquore crebbe a tal punto che ogni inglese beveva in media qualcosa come 10 litri di gin all’anno. Nel corso dei secoli la popolarità del gin ha lasciato spazio alla birra, cadendo un po’ nel dimenticatoio. Fino alla recentissima esplosione. È accaduto nel 2017, ma per la prima volta da secoli gli inglesi hanno esportato più gin che birra.

Il governo britannico ha in programma di aumentare le tasse sugli alcolici, ma questo non sembra aver scoraggiato le centinaia di nuove piccole distillerie artigianali che stanno nascendo ovunque in Inghilterra e Scozia. Il ginepro è la componente fondamentale che conferisce al gin il sapore caratteristico. Le piccole e grandi di distillerie stanno oggi sperimentando aggiungendo ai botanicals classici, come semi di coriandolo e radici di giaggiolo, nuovi ingredienti sempre più particolari ricercando sapori singolari in grado di soddisfare un mercato crescente. Se anche voi siete amanti del gin, potrete finalmente esplorare qualcosa di più particolare del classico «gin and tonic» perché questo è il momento del rinascimento del liquore di ginepro.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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