La baguette è nel Patrimonio Unesco: lo sfilatino ora è tutelato
La baguette fa il suo ingresso nel Patrimonio Unesco. L’iconico sfilatino francese, quello trasportato sotto braccio dai cugini d’oltralpe, acquisisce la speciale tutela dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. La sua inclusione “celebra lo stile di vita francese”, ha detto Audrey Asoulay, direttrice generale dell’ente. “La baguette è rito quotidiano, un elemento base del pasto, sinonimo di condivisione e convivialità”, ha aggiunto.

La baguette nel Patrimonio Unesco
In realtà, più che la baguette intesa come pagnotta dalla forma allungata, a entrare nel “Patrimonio culturale immateriale” dell’Unesco sono le competenze artigianali e la cultura che ruota attorno al celebre sfilatino. L’organizzazione dell’Onu, infatti, non tutela tanto i prodotti, ma valorizza soprattutto le tradizioni da salvaguardare. Nel 2021, ad esempio, era stato il turno della cavatura del tartufo, traguardo festeggiato dall’Italia.
"È un riconoscimento per la comunità degli artigiani panettieri e pasticceri" di Francia, ha commentato in un comunicato stampa Dominique Anract, presidente della Confederazione di categoria francese , ricordando tutta la semplicità della baguette, che in fin dei conti "è farina, acqua, sale, lievito e savoir-faire". Si stima che ogni giorno nel Paese si producano 16 milioni di sfilatini.
Un po’ di storia
La baguette ha dovuto sgomitare con altri concorrenti per guadagnarsi la candidatura all'Unesco. La sua selezione risale al 2021, quando le autorità francesi la preferirono ai tetti di zinco di Parigi e a un'antica festa vinicola nel Giura, dipartimento della regione della Borgogna-Franca Contea.
Sulle origini della pagnotta più famosa al mondo non sono molte le certezze. Una versione dice che la sua produzione fu ordinata da Napoleone in quanto formato facile da trasportare per i soldati. Secondo altri, comparve molto dopo per permettere ai lavoratori di Parigi di avere uno sfilatino da spezzare e condividere senza il bisogno di un coltello. Addirittura, la forma della baguette potrebbe non essere stata inventata da un francese, bensì da un panettiere austriaco nel 1830.
Un nome giovane
Qualunque siano i suoi natali, è da relativamente poco tempo che il mondo conosce questo prodotto come “baguette”. Infatti, la pagnotta è stata ufficialmente battezzata in questo modo appena un secolo fa, nel 1920. Da allora, la sua produzione è stata via via regolamentata in maniera sempre più ferrea al fine di stabilire quale tipo di pane potesse essere chiamato in questo modo: solo se lo sfilatino misura 80 centimetri e pesa 250 grammi può essere definito baguette. Un’altra curiosità della sua storia riguarda il prezzo al commercio, rimasto fisso fino al 1986.
La baguette oggi
Come quasi tutti i prodotti della tradizione, anche la baguette deve oggi combattere per resistere alle pressioni del mercato e ai cambiamenti dei consumi alimentari delle persone. L'industrializzazione del settore pane e il calo del numero di panettieri, soprattutto nei comuni rurali, hanno portato infatti a un calo nella sua produzione. Nel 1970, nel Paese, si contavano circa 55mila boulangerie (panifici) artigianali (una ogni 790 abitanti) contro 35mila odierni (una ogni 2mila abitanti). In Francia ora si spera che l’ingresso nel patrimonio Unesco rilanci questo simbolo.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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