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Islanda: niente caccia alle balene quest’anno, si va verso lo stop definitivo?

Islanda: niente caccia alle balene quest’anno, si va verso lo stop definitivo?

L’Islanda ha vietato la caccia alle balene fino al 31 agosto perché la pratica non è compatibile con le norme sul benessere degli animali.

L’Islanda è tra i pochi Paesi nel mondo che praticano ancora la caccia alle balene a scopo di lucro, ma ora la situazione sta cambiando. il governo ha, infatti, stabilito un temporaneo stop alla pratica che vieterà le uccisioni fino al 31 agosto 2023. Gli ambientalisti sperano che il divieto possa diventare permanente e l’opinione pubblica si è dimostrata favorevole alla prospettiva.

Islanda: niente caccia alle balene quest’anno, si va verso lo stop definitivo?
@evnatoelements

Caccia alle balene vietata in Islanda 

Fino a fine agosto 2023 in Islanda la caccia alle balene non prenderà il via. Nel Paese le norme prevedevano che fosse consentito uccidere 209 balenottere comuni e 217 balenottere minori, ma ora il governo ha inaugurato un’inversione di rotta. Dopo un’accurata indagine l’esecutivo ha, infatti, certificato che le tecniche utilizzate per l’uccisione dei cetacei non sono compatibili con la legge nazionale sul benessere degli animali. 

Video e documenti hanno mostrato che l’attività risulta tutt’ora violenta e che le balene devono spesso sopportare ore di agonia prima di morire. La stagione della caccia alle balene va in Islanda da metà giugno a metà settembre. Lo stop fissato fino al 31 agosto rappresenta, quindi, quasi un fermo annuale. Le probabilità che le compagnie si mettano in mare per sole due settimane di attività sono, infatti, remote.

Perché la caccia alle balene 

Il divieto per la caccia alle balene in Islanda non arriva come un fulmine a ciel sereno. Un tempo l’attività era, infatti, considerata molto redditizia, poiché il grasso dei cetacei era molto richiesto come combustibile e la loro carne era considerata un alimento pregiato. Oggi la situazione è ben diversa. 

Secondo recenti sondaggi, infatti, più della metà della popolazione islandese si dimostra ormai favorevole ad abbandonare la pratica in modo definitivo. Tra coloro che la sostengono, poi, la maggioranza è costituita dagli over 60. I giovani sono più inclini a considerare le implicazioni ambientali della pratica. I grandi cetacei contribuiscono, infatti, a mantenere in salute gli ecosistemi e devono già fronteggiare diverse minacce.

Caccia alle balene oggi 

La caccia alle balene è oggi sempre meno diffusa e Islanda, Giappone e Norvegia sono gli unici tre Paesi a praticarla ancora a scopo commerciale. Sull’Isola, però, mentre la richiesta di carne di cetacei crolla, il turismo basato sul whale watching ha sempre più estimatori. Nel Paese resta, dunque, operativa una sola compagnia che pratica l’attività, la Hvalur, la cui licenza scade a fine 2023. 

Gli ambientalisti sperano che il provvedimento rappresenti una pietra miliare per il futuro. Ruud Tombrock, direttore esecutivo di Humane Society International per l’Europa ha sottolineato che non esistono modalità umane per uccidere una balena in mare e che il divieto dovrebbe fungere da monito anche altrove.

Il temporaneo stop alla caccia alle balene in Islanda sembra destinato, stavolta, a diventare definitivo. Svandis Svavarsdottir, Ministro dell’Alimentazione, ha, infatti, spiegato che finché non potrà essere garantito il rispetto di determinati parametri etici le attività non riprenderanno. La spinta di coloro che considerano la pratica parte della tradizione nazionale sta diminuendo e il fatto che i cetacei siano alide alleate dell’uomo nella lotta al cambiamento climatico completa il quadro.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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