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Invasione di topi in Australia: una piaga scatenata dal clima

Invasione di topi in Australia: una piaga scatenata dal clima

Un’invasione di topi sta mettendo in ginocchio l’Australia. Gli agricoltori provano a difendersi e gli esperti guardano con paura al cambiamento climatico.

Da mesi l’Australia sta facendo i conti con un’invasione di topi. Eventi simili non sono una novità per la zona ma, stavolta, il fenomeno sta assumendo le dimensioni di una vera e propria piaga. Gli esperti ne cercano le cause e molti puntano il dito contro il cambiamento climatico. La popolazione è spaventata e le prospettive future non lasciano ben sperare.

invasione di topi

L’invasione di topi:

L’Australia sta fronteggiando una terribile invasione di topi. La piaga ha avuto inizio a primavera, tra ottobre e dicembre dello scorso anno e, dopo un’impressionante accelerazione a marzo, non dà tregua. I roditori, moltiplicatisi al termine di una stagione di piogge torrenziali, hanno invaso prima il Nuovo Galles del Sud e ora anche il Queensland. Una coppia di topi arriva a generare 500 figli a stagione e ciò ha reso la loro diffusione inarrestabile. I danni al raccolto sono stimati in milioni di dollari e i cittadini temono per la diffusione di malattie. Ad aggravare la situazione contribuisce il risveglio precoce dei serpenti bruni orientali, che si moltiplicano per cacciare i topi, loro prede preferite.

Topi e cambiamento climatico:

Un’invasione di topi in Australia non rappresenta un’anomalia. Questi roditori apparvero per la prima volta nel continente nel 1788, introdotti involontariamente dai coloni inglesi. Da allora si verificano exploit periodici della popolazione di topi, ogni 5 anni. Questa volta, però, l’invasione è arrivata dopo una stagione di piogge torrenziali e inondazioni, preceduta da 3 anni di severa siccità e incendi. Tali condizioni estreme, favorite dal cambiamento climatico, hanno portato a un raccolto eccezionalmente ricco. I topi hanno trovato così l’ambiente umido ideale per riprodursi e sopravvivere, nonché nutrimento in abbondanza. Gli equilibri erano, infatti, alterati e i predatori erano stati decimati dagli incendi.

Fermare l’invasione:

Fermare l’invasione di topi non è semplice. Le trappole sono ormai quasi introvabili e le autorità si affidano ai veleni. Il più utilizzato è il fosfuro di zinco, che resta nel sangue dei topi uccisi per sole 24 ore. I veleni anticoagulanti sono vietati per timori di danni ad ambiente e altri animali. La paura è, ora, che, favoriti dalle condizioni anomale determinate dal riscaldamento globale, tali fenomeni diventino sempre più frequenti e inarrestabili. Steven Belmain del Natural Resources Institute della University of Greenwich ha spiegato che la chiave è prevenire. Anni di tranquillità si erano tradotti in tagli ai fondi per la ricerca che, invece, devono rimanere una priorità.

Le immagini dell’invasione di topi in Australia sono sconvolgenti. Gli agricoltori hanno visto mesi di lavoro mandati in fumo e, nelle zone colpite, non sono state risparmiati nemmeno ospedali e scuole. La speranza è che, come per i passati boom periodici, il ciclo si concluda presto. Alterare gli equilibri naturali ha sempre conseguenze e questa inversione di prede e cacciatori non può che ricordarcelo.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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