inNaturale
Home
>
L'Internet of things IoT è nato da un distributore automatico di bibite

L'Internet of things IoT è nato da un distributore automatico di bibite

Il complesso mondo dell’Internet of things, o IOT, è nato grazie ad distributore automatico di bibite e alcuni studenti molto creativi. Succedeva nel 1970.

Nonostante il termine Internet of things - o IoT - sia nuovo per molti, la sua prima idea sembra essere nata oltre 50 anni fa per colpa di un distributore automatico di bibite. Oggi quasi ogni elettrodomestico della casa, cucina compresa, sembra essere collegato a internet in qualche modo, ma tutto ebbe inizio con un gruppo di studenti della Carnegie Mellon University. Basta guardare le novità del CES 2019 per rendersi conto di quanta strada ha fatto questa semplice idea.

Internet of things: IoT e la pigrizia

Nel 1970 internet come lo conosciamo noi era solamente un sogno e i computer erano ancora nella fase embrionale, ma la comunità di esperti era già ben distribuita tra le varie università del mondo, Stati Uniti in particolare. Nel Computer Science Department della Carnegie Mellon University i problemi a quei tempi erano estremamente concreti: nell’ala dell’università era presente un solo distributore automatico di bibite, raggiungerlo voleva dire farsi diversi piani di scale e, spesso e volentieri, lo si trovava vuoto.

Non si sa di preciso chi ebbe l’idea, ma qualche studente mise a punto un congegno da inserire all’interno del distributore in grado di determinare quante bottiglie erano presenti nella macchina. Il software al suo interno era anche in grado di registrare ogni volta che l’addetto ricaricava il distributore. A rendere lo strumento un vero esempio di Internet of things ante litteram era la sua connessione ad ARPANET, 68 nodi sparsi per gli USA che al tempo formavano il primo abbozzo della Rete.

Per la prima volta nella storia dell’informatica, persone a centinaia di chilometri dalla Carnegie Mellon University potevano informarsi sulla condizione del distributore automatico di bibite. Con un singolo comando «finger coke@cmua» la prima iterazione dell’Internet of things ha visto la luce per merito di un gruppo di studenti ingegnosi che non volevano fare una rampa di scale inutilmente per un semplice distributore automatico di bibite.


Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte