Inquinamento: nei mari d'Europa fino a 3000 scarichi illegali di navi ogni anno
Una petroliera rovesciata che riversa il suo contenuto in mare avvelenando acque e spiagge fa certamente notizia. Ma nei mari e negli oceani di tutto il mondo un tipo di inquinamento meno eclatante sarebbe la normalità. È quanto messo in luce da una recente indagine durata sei mesi condotta dai giornalisti di Lighthouse Reports. Grazie a documentazione satellitare, dati ufficiali e testimonianze di marinai “pentiti” è emerso un triste panorama riguardo gli scarichi illegali da parte di navi nelle acque europee. A preoccupare sarebbe l’ubiquità del fenomeno, la mancanza di vigilanza e la sostanziale impunità dei colpevoli.
Mari d’Europa inquinati dagli scarichi illegali delle navi.
La sentina è la parte della nave dove si raccolgono tutti gli scarichi e gli scarti delle operazioni di bordo. Olii, carburanti, lubrificanti e residui di varia natura si accumulano portando alla formazione di un’acqua fortemente inquinata. Alle navi è richiesto per legge di svuotare l’acqua di sentina in porto in modo che venga trattata e smaltita col minore impatto ambientale possibile. Per le compagnie si tratta tuttavia di un costo non indifferente e per questo sarebbe pratica comune svuotare illegalmente l’acqua di sentina in mare dove, per via delle sostanze altamente inquinanti, rappresenta una seria minaccia per la vita marina.
Un fenomeno altamente diffuso.
Il fenomeno degli scarichi illegali da parte di navi nei mari non è certo nuovo, ma l’indagine di Lighthouse Reports mette in luce la dimensione preoccupante di una cultura dell’impunità. Secondo l’indagine fino a 3.000 scarichi illegali avverrebbero ogni anno da parte delle navi mercantili che operano sui mari europei, ma è probabile che il fenomeno sia addirittura molto più comune e diffuso di quanto la ricerca ha messo in luce.
Mancanza di controllo e impunità dei colpevoli.
Controllare gli scarichi illegali delle navi in mare non è compito semplice. In Europa gli scarichi in mare sono controllati dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) attraverso una rete di satelliti capaci di rilevare violazioni delle norme. Quando il sistema rileva una potenziale violazione, invia un allarme al paese interessato che quindi deve inviare un controllo per verificare l’effettivo scarico. Si tratta di un procedimento macchinoso e di difficile implementazione. Secondo quando riportato dal quotidiano britannico Guardian, nel 2019 l’EMSA ha registrato 7.939 potenziali scarichi illegali di navi, ma solo nell’1,5% dei casi è stato effettuato un controllo entro 3 ore dalla segnalazione. Non solo: anche quando lo scarico illegale viene confermato, le punizioni consistono generalmente in lievi ammende.
Gli effetti degli scarichi illegali delle navi.
Come evidenziato dalla testimonianza di diversi informatori “pentiti”, le navi avrebbero ideato una serie di stratagemmi per aggirare i controlli, tra cui effettuare gli scarichi durante le ore notturne quando i satelliti non sono in grado di operare oppure durante condizioni metereologiche avverse quando è più difficile individuare i reflui. Gli effetti sulla vita marittima di questi scarichi sarebbero letali soprattutto per zooplancton e fitoplancton che sono alla base della catena alimentare di mari e oceani.
