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Inquinamento luminoso: un disturbo per gli uccelli migratori

Inquinamento luminoso: un disturbo per gli uccelli migratori

Per molti animali, fra cui insetti e anfibi, l’inquinamento luminoso si sta rivelando una vera e propria piaga. Un recente studio, condotto in Inghilterra, ha mostrato che a subirne le conseguenze sono anche gli uccelli migratori. I ricercatori hanno ampiamente documentato il fenomeno e si sono resi protagonisti di un lavoro innovativo. Il futuro è preoccupante e ora intervenire è d’obbligo.

inquinamento luminoso

La problematica dell’inquinamento luminoso:

L’inquinamento luminoso appare oggi una problematica globale. Gli insediamenti umani in continua espansione hanno moltiplicato le fonti di luce e a farne le spese sono spesso gli uccelli. Questi effettuano, infatti, le loro migrazioni di notte, per evitare i predatori e si orientano anche grazie alle stelle. Diversi studi condotti in Nord America hanno dimostrato che l’inquinamento luminoso delle grandi metropoli li confonde, li attira e finisce per disorientarli. Ora un team di scienziati ha indagato sulla questione anche nel Regno Unito, anche in zone dove le fonti di luce sono meno abbondanti. I risultati sono stati pubblicati in Ibis.

Lo studio sugli uccelli migratori:

Per comprendere l’impatto dell’inquinamento luminoso sugli uccelli migratori i ricercatori hanno studiato tre specie di tordi, avvalendosi della collaborazione di scienziati volontari. Questi, grazie a registratori, hanno raccolto dati su 21 aree diversamente illuminate nel Regno Unito, per 296 notti tra settembre e novembre 2019. Tramite algoritmi nelle 3.432 ore di registrazione sono stati isolati i suoni dei richiami in volo emessi dai tordi. Questi sono risultati 5 volte più numerosi nelle aree ad alta illuminazione. Il tasso più alto è dovuto probabilmente al numero elevato di tordi attirati dalle fonti di luce. Secondo altre ipotesi, poi, i tordi in quelle zone volano a quote più basse e ogni singolo esemplare emette più richiami.

Intervenire per il disturbo:

L’inquinamento luminoso per gli uccelli migratori ha spesso conseguenze devastanti. Questi tendono, infatti, a concentrarsi sempre di più nelle aree urbane densamente illuminate, dove il rischio di mortalità a causa della collisione con tralicci o edifici è altissimo. Negli ultimi 50 anni la popolazione di questi animali è in continuo calo e ora è il momento di intervenire. Simon Gillings della British Trust for Ornithology ha affermato che comprendere la problematica è il primo passo. Sono poi necessari interventi di management urbani per ridurre le fonti di disturbo. Autunno e primavera sono i periodi più critici e la semplice installazione di lampioni a fotocellula potrebbe rappresentare un promettente inizio.

L’impatto dell’inquinamento luminoso sugli uccelli migratori non può che far riflettere. Ancora una volta l’uomo ha mostrato di essere in grado di alterare processi millenari, e purtroppo, spesso sembra non esserne consapevole. Siamo riusciti ad appropriarci della notte e a illuminare il buio. Ora evitare di restarne accecati sembra una sfida altrettanto impegnativa.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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