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Inquinamento da turismo spaziale, gli scienziati mettono in guardia

Inquinamento da turismo spaziale, gli scienziati mettono in guardia

Col settore in espansione il momento per mitigare i danni dell’inquinamento da turismo spaziale è adesso secondo gli scienziati

Con tutti i problemi imminenti legati all’inquinamento dell’aria, del suolo e delle acque, tra nitrati, microplastiche e chi più ne ha più ne metta, l’inquinamento causato dal turismo spaziale parrebbe un problema poco urgente. Eppure, secondo una ricerca dello University College di Londra e del MIT di Boston, la crescente industria dei viaggi nello spazio potrebbe presto avere un impatto ambientale maggiore dell’intera industria aeronautica e compromettere gli sforzi di riparazione dello strato di ozono se non immediatamente regolamentata.

Inquinamento turismo spaziale fb
Foto: PxFuel

Inquinamento da turismo spaziale in aumento

Presto potrebbe non più essere necessario portare il nome di Richard Branson o Jeff Bezos o Elon Musk per potersi permettere di salire su un razzo e spendere qualche giorno in villeggiatura in orbita attorno alla Terra. Il mercato del turismo spaziale cresce a un ritmo del 15-30% all’anno e si prevede raggiungerà il valore di 2 miliardi di euro entro in 2030. Viaggiare nello spazio non sarà esattamente come soggiornare in riva al mare ma presto sarà sicuramente più accessibile. In una ricerca pubblicata nella rivista Earth’s Future un team di ricercatori inglesi e americani ha voluto esplorare l’impatto del settore scoprendo come l’inquinamento da turismo spaziale potrebbe presto rappresentare un serio problema per l’intero pianeta.

Effetto serra e danni all’ozono causati dai razzi

Secondo i ricercatori infatti, le particelle di nero di carbonio prodotte dal lancio dei razzi nell’atmosfera risultano quasi 500 volte più efficienti nel trattenere il calore rispetto ad altre particelle simili prodotte a terra o dal volo di aeroplani. Inoltre, lo studio ha rivelato come i razzi emettono inquinanti che vengono surriscaldanti in fase di rientro nell’atmosfera e come questi siano particolarmente dannosi per lo strato di ozono. Al momento, l’impatto dell’inquinamento del turismo spaziale è minimo, ma considerando l’espansione prevista del settore nel prossimo decennio, esisterebbero secondo gli scienziati seri motivi di preoccupazione.

Differenze tra turismo spaziale e industria aerospaziale

Secondo la coautrice dello studio, Eloise Marais i lanci dei razzi spaziali vengono regolarmente conteggiati assieme alle emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici dell’industria aeronautica “col nostro lavoro abbiamo dimostrato come questa concezione sia errata” ha spiegato. Le particelle emesse dai viaggi spaziali avrebbero un impatto climatico decisamente molto più grande rispetto a quello degli aerei. Le particelle di nero di carbonio vengono infatti disperse direttamente nello strato superiore dell’atmosfera dove il loro effetto è ordini di grandezza più dannoso rispetto alle particelle emesse da aerei o al suolo.

È tempo di regolamentare il turismo spaziale

Secondo il team, in uno scenario futuro di lanci giornalieri o settimanali l’inquinamento da turismo spaziale rischierebbe di compromettere la chiusura del buco nell’ozono. “C’è ancora molto che dobbiamo capire riguardo all’impatto ambientale del turismo spaziale” ha ammesso Robert Ryan, altro co-autore dello studio “La discussione sulla regolamentazione di tale impatto tuttavia deve cominciare adesso in modo da poter ridurre al mimino i futuri danni all’ozono e al clima”.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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