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Ingegneria genetica: pomodori modificati ora avranno vitamina D

Ingegneria genetica: pomodori modificati ora avranno vitamina D

Nel Regno Unito la sperimentazione genetica potrebbe portare a nuovi pomodori in grado di fornire vitamina D, fondamentale per l’organismo

Una nuova classe di pomodori geneticamente modificati con tecniche di editing genetico potrebbero diventare una importante fonte di vitamina D. Liberi dalle limitazioni imposte dall’Unione Europea sulla ricerca genetica, dopo la Brexit gli scienziati del Regno Unito hanno avuto la possibilità di sperimentare con tecniche di editing genetico sulle colture tradizionali. I ricercatori del John Innes Center di Norwich starebbero puntando a un nuovo super-pomodoro in grado di fornire l’elusiva vitamina del sole, tanto importante per il nostro organismo, quanto difficile da integrare efficacemente nella dieta

pomodoro vitamina d
Foto: Mabel Amber @Pixabay

Pomodoro con vitamina D

A differenza delle tecniche OGM tradizionali, le tecniche di editing genetico con metodo CRISPR-Cas9 non introducono elementi esterni al genoma della pianta originaria ma semplicemente si limitano a sopprimere o a portare alla luce qualità già esistenti. I pomodori contengono già naturalmente uno dei mattoni della vitamina D3, chiamato 7-deidrocolesterolo (7-DHC), nelle loro foglie anche se a livelli molto bassi. La provitamina D3, normalmente non si accumula infatti nei frutti di pomodoro maturi destinati al consumo alimentare.

Ideale per vegani e vegetariani

I ricercatori inglesi hanno utilizzato tecniche di editing genetico per stimolare l’accumulo di provitamina D3 anche nel frutto del pomodoro, riscontrato un aumento sostanziale dei livelli di 7-DHC sia nelle foglie che nei frutti delle piante modificate. Hanno quindi condotto test per verificare se, con l’ausilio di raggi UVB sia sulle foglie che sui frutti, fosse possibile ottenere vitamina D.

Dopo il trattamento con raggi UVB un pomodoro conteneva livelli di vitamina D equivalenti a due uova di medie dimensioni o 28g di tonno, entrambe fonti alimentari consigliate per l’assunzione di della fondamentale vitamina. Secondo i ricercatori il nuovo pomodoro potrebbe diventare un’ottima fonte di vitamina D per vegani o vegetariani che difficilmente riescono a ottenere quantità sufficienti attraverso la dieta. Le foglie della pianta potrebbero invece costituire la base per futuri integratori.

Perché è importante assumere vitamina D

La vitamina D viene creata nel corpo umano dopo l'esposizione della pelle alla luce solare UVB, anche se la principale fonte di assunzione per il nostro organismo rimane il cibo. Tuttavia sono pochi gli alimenti in cui è possibile trovare vitamina D e i vegetali come il pomodoro sono in genere una fonte abbastanza povera in termini di quantità. Questo comporta spesso una carenza cronica.

In inverno e alle latitudini più elevate le persone hanno bisogno di assumere vitamina D attraverso la dieta o con integratori perché la luce solare non è abbastanza intensa per consentire all'organismo di produrla. Si stima che almeno un europeo su due mostri carenza da vitamina D. La carenza di questa vitamina rende le persone più a rischio di malattie come cancro o malattie degenerative oltre ad acuire molte delle principali cause di mortalità.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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