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Ingegneria genetica: nati sette topolini da due papà

Ingegneria genetica: nati sette topolini da due papà

L'evento dei sette topolini nati da due papà, obiettivo centrato da un laboratorio giapponese, è stato raccontato in un convegno

Seicentotrenta embrioni per far nascere sette topolini in Giappone. I genitori? Due esemplari maschi, perché in ingegneria genetica anche questo è possibile. Avere due papà. Generare un cucciolo di mammifero partendo da due genitori maschi è un sogno inseguito da molti ricercatori. Dopo vent’anni di esperimento, l’obiettivo è stato centrato nel laboratorio del biologo Katsuhiko Hayashi. E l’esperienza è stata appena raccontata dallo stesso studioso nel convegno di editing del genoma a Londra.

Topi, nati sette cuccioli da due papà
Foto: Kapa65 @Pixabay

Sette topolini nati da due papà

Per far nascere i topolini da due papà è stata messa a punto una tecnica sperimentale. Il percorso è partito sempre in Giappone nel 2006, quando una cellula della pelle di un topo maschio è stata fatta regredire allo stato staminale.

Le cellule sono state trasformate dall’equipe di Hayashi in staminali pluripotenti indotte e poi coltivate fino a quando alcune non hanno spontaneamente perso il cromosoma maschile Y. Queste cellule sono state successivamente trattate con una molecola chiamata reversina, che favorisce gli errori nella distribuzione dei cromosomi durante il processo di divisione cellulare, così da ottenere cellule femminili con due copie del cromosoma X.

Una volta selezionate, le cellule sono state successivamente indotte a trasformarsi in ovuli immaturi. Questi sono stati poi fecondati con gli spermatozoi del secondo topo maschio. Gli embrioni sono stati trasferiti nell'utero di esemplari femminili, con poche probabilità di riuscita: dei 630 embrioni impiantati, solo sette sono venuti alla luce. I cuccioli, però, sono cresciuti apparentemente sani e sono fertili, come sostiene Hayashi.

Replicabile sull’uomo?

La prima cosa che ci si chiede alla notizia di topolini nati da due papà è se questo processo sia replicabile nell’immediato con gli esseri umani. La risposta è negativa dato che le probabilità di fallimento della tecnica usata di Hayashi sono ancora alte. Questo motivo, unito al coinvolgimento necessario di un esemplare femmina (non siamo ancora in grado di creare un utero artificiale), ha frenato l’entusiasmo dei colleghi. Piuttosto prudenti a definire l’esperimento rivoluzionario.

Lo scienziato giapponese ad ogni modo spera, sviluppando la tecnica, di poter curare problemi di infertilità. Sempre in linea teorica si potrebbe arrivare a generare individui con un solo genitore. Che la strada sia lunga, l’ha riconosciuto anche lo stesso Hayashi. Prima di tutto bisognerà fare ulteriori analisi sui topi.

Per ora questi esemplari nati da due papà sono apparentemente sani ma dovranno essere ulteriormente esaminati per verificare che negli ovuli derivati da cellule maschili si siano conservate le modificazioni chimiche (epigenetiche) del Dna che influiscono sull'accensione e lo spegnimento dei geni. Inoltre, lo studioso ha sottolineato le grandi differenze tra la biologia riproduttiva dei topi e quella degli esseri umani, che di fatto rendono difficile il trasferimento delle scoperte dal laboratorio alla clinica.

Il precedente in Cina

Non è la prima volta che due topi nascono da genitori dello stesso sesso. Già nel 2018 un gruppo di ricercatori cinesi era riuscito a generare topi creando staminali embrionali a partire da ovuli e spermatozoi: ma se quelli nati da due madri avevano dimostrato di essere sani e fertili, tanto da poter avere cuccioli a loro volta, i topi nati da due padri erano morti dopo un paio di giorni.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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