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Il primo vino bianco «perfetto» italiano

Il primo vino bianco «perfetto» italiano

Il primo vino bianco «perfetto» italiano, secondo la prestigiosa rivista Wine Advocate del noto critico Robert Parker, è il Gewürztraminer Epokale 2009 della Cantina Tramin.

Con un punteggio di 100/100, il Gewürztraminer Epokale 2009, è il primo vino bianco italiano «perfetto» secondo la rivista Wine Advocate. La prima volta che un bianco del nostro paese guadagna i pieni voti.

Il primo vino bianco italiano a pieni voti su Wine Advocate

Il critico enologico Robert Parker, nella sua rivista Wine Advocate, utilizza un punteggio da 1 a 100 per la valutazione dei vini: i migliori ottengono 100/100 punti. Risultato non certo semplice specialmente se si tratta di vini bianchi del nostro paese, che mai hanno ottenuto un risultato simile… fino ad ora! Infatti il Gewürztraminer Epokale 2009 della cantina Tramin è il primo vino bianco italiano «perfetto» secondo la rivista, nonché il primo vino italiano a pieni voti non proveniente da Toscana o Piemonte, ma dalla provincia di Bolzano in Trentino Alto Adige. Gli altri italiani che nel tempo hanno ottenuto il massimo punteggio fino ad ora infatti sono stati:

  • Tenuta San Guido Sassicaia, Toscana - 1985
  • Bruno Giacosa Barolo Riserva Collina Rionda, Barolo - 1989
  • Montevertine Le Pergole Torte Riserva, Toscana - 1990
  • Tua Rita Redigaffi Vino da Tavola, Toscana - 2000
  • Giacomo Conterno Barolo Riserva Monfortino, Barolo - 2004
  • Vietti Villero, Barolo - 2007
  • Il Marroneto Madonna delle Grazie, Brunello di Montalcino - 2010
  • Pian dell'Orino Bassolino di Sopra, Brunello di Montalcino - 2010
  • Casanova di Neri Tenuta Nuova, Brunello di Montalcino - 2010

Un risultato quello della cantina Tramin decisamente meritato, foss’anche solamente per la complessità produttiva dell’Epokale. Il pregiato Gewürztraminer opera dell’enologo Willi Stürz, infatti, è stato ricavato dai vigneti più antichi della cantina, piantati ai piedi del Massiccio della Mendola, vendemmiati a fine ottobre. L’uva è stata sottoposta ad una pressatura soffice e il vino ricavato ha riposato sui lieviti per ben 8 mesi. Dopo l’imbottigliamento, avvenuto nell’agosto del 2010, il vino è stato portato in una miniera, 450 metri nel cuore della montagna, e lì lasciato maturare per ben 7 anni. Il tutto a 2000 metri sul livello del mare. Che dire, la perfezione non si ottiene in un giorno!


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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