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Il paradiso floreale del Sud Africa deve bruciare per sopravvivere

Il paradiso floreale del Sud Africa deve bruciare per sopravvivere

In Sud Africa esiste un paradiso floreale che deve bruciare per sopravvivere, un paradosso a prima vista assurdo, ma emblematico delle sfaccettature della biodiversità.

In Sud Africa esiste un paradiso floreale unico nel suo genere, con il triplo delle specie ospitate nella foresta amazzonica. La cosa più straordinaria di questo luogo è che ogni 10 o 20 anni deve bruciare per sopravvivere, un meccanismo poco intuitivo ma che in realtà è perfettamente giustificato da un punto di vista evolutivo. Le piante locali hanno avuto millenni per adattarsi agli incendi regolari, mentre le specie invasive non riescono a sopravvivere al fuoco.

La simbiosi tra i fiori e il fuoco

La Regione Floristica del Capo rappresenta un’area di straordinaria varietà biologica, al punto che è stata nominata Patrimonio UNESCO. Il 70% delle specie che crescono in questa regione, se ne calcolano circa 9.600, non si trovano in nessun altro luogo del mondo. Questo paradiso floreale è uno dei sei selezionati in tutto il mondo, il più piccolo a dire il vero, ma il suo ciclo vitale è unico nel suo genere, strettamente legato al fuoco.

Uno dei protagonisti di questo luogo surreale sono i fynbos, una categoria di arbusti simili a quelli che si potrebbero trovare nella macchia mediterranea, con una particolarità: perché il loro ciclo vitale si completi è necessario che buona parte del territorio dove cresce bruci. I semi di queste piante hanno bisogno di un calore intenso per iniziare a germinare, una condizione che solo i grandi incendi possono scatenare.

Un’altra strategia che alcune piante applicano è la permanenza prolungata dei semi sul cespuglio: questo tratto evolutivo si chiama serotinia e permette alla pianta di rilasciare la propria prole non a maturità del seme ma quando si verificano particolari condizioni, come il fuoco appunto. I frutti in queste situazioni non subiscono grossi danni, ma i follicoli in cui i semi rimangono per circa un anno si schiudono proprio grazie al calore.

Gli incendi proteggono il paradiso floreale

Il rapporto di simbiosi tra i fiori e il fuoco oggi protegge la natura del posto dall’invasione di piante non autoctone. Se infatti gli incendi distruggono indiscriminatamente tutte le piante, è anche vero che quelle non evolutesi in quell’ambiente non avranno i mezzi per ricrescere dopo che le fiamme si saranno spente. Non solo, una volta bruciate le piante diventano un ottimo nutriente per il terreno, che viene arricchito da nuovi sali minerali necessari per la salute delle piante.

Nonostante la grande resistenza e l’incredibile evoluzione di queste piante, oggi l’ecosistema della Regione Floristica del Capo è minacciato da diversi fattori: incendi irregolari troppo ravvicinati, urbanizzazione, cambiamento climatico e un numero via via maggiore di specie invasive stanno mettendo a dura prova questo paradiso floreale.


Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
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