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Il Madagascar è sull'orlo della carestia, la prima causata dalla crisi climatica

Il Madagascar è sull'orlo della carestia, la prima causata dalla crisi climatica

A provocarla, una pesante siccità innescata dal riscaldamento globale. 30mila persone stanno soffrendo la fame secondo l’Onu

Il Madagascar è vicino a sperimentare la prima carestia causata dalla crisi climatica globale. La colpa è principalmente della siccità, la peggiore degli ultimi quattro decenni. Una diretta conseguenza dell’aumento delle temperature nell’atmosfera. A dirlo sono gli esperti. Le persone che stanno soffrendo la fame sono decine di migliaia. Per questo, l’Onu ha classificato la situazione nel Paese africano con il livello massimo livello di gravità.

Il Madagascar è sull'orlo della carestia, la prima causata dalla crisi climatica

Un Paese sempre più arido

Quello che sta vivendo il Madagascar non è di certo il primo periodo di siccità della sua storia. In passato, si sono verificati spesso eventi di prolungata assenza di piogge causati dagli scombussolamenti meteorologici di El Niño, fenomeno che periodicamente (di norma ogni cinque anni, tra dicembre e gennaio) provoca un anomalo riscaldamento delle acque dell’oceano Pacifico centrale. La sua estensione può però influenzare il clima dell’intero pianeta.

Questa volta il discorso sarebbe diverso. Gli esperti ritengono con una certa sicurezza che questa siccità sia collegabile alla crisi climatica. “Con l’ultimo rapporto Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico ndr) abbiamo visto che il Madagascar ha riscontrato un aumento dell’aridità. Ci si aspetta che questa crescerà se la crisi climatica proseguirà”, ha spiegato alla Bbc Rondro Marimalala, uno scienziato originario del Paese che lavora all’università di Città del Capo, in Sud Africa.

Le conseguenze

Senza acqua, è diventato impossibile coltivare i campi, principale fonte di cibo per moltissime persone. Chi ha visto spuntare qualche pianta, dorme addirittura nel proprio terreno per difendere quei frutti dai ladri e dare da mangiare alla famiglia. Chi non ha questa fortuna, si nutre con foglie di cactus, cibi selvatici o insetti per sopravvivere. L’Onu stima che siano 30mila le persone che stanno vivendo una situazione di insicurezza alimentare di livello cinque, il massimo grado riconosciuto a livello internazionale. L’area del Paese più colpita dall’emergenza è quella meridionale. “Queste sono condizioni tipiche di una carestia e sono state provocate dal clima, non da un conflitto”, ha dichiarato Shelley Thakral, portavoce del World Food Programme.

Ad aggravare il tutto, si sono aggiunti inoltre altri fattori. La pandemia di Covid-19 e le misure di contenimento hanno rallentato le forniture di generi alimentari al Paese. Il risultato è che i prezzi per gli alimenti di base si sono alzati, costringendo le famiglie a usare i loro risparmi per fare la spesa e impoverendole ulteriormente. La situazione nelle campagne è stata peggiorata dalla comparsa di malattie e parassiti che hanno colpito piante e animali. In particolare, una gigantesca invasione di locuste migratorie sta causando altri danni ai già poveri raccolti.

Migliorare la gestione dell’acqua

Se quella che sta soffrendo il Madagascar per il climate change è una situazione che potrebbe ripetersi in altre aree del mondo, è necessario prevenire e studiare misure di adattamento. Innanzitutto migliorando e ottimizzando la gestione dell’acqua. “C’è molto che può essere fatto nel breve termine – ha spiegato alla Bbc Chris Funk, direttore del Climate Hazards Center dell’università di Santa Barbara (California) –. Possiamo spesso prevedere quando si verificheranno precipitazioni sopra la norma e gli agricoltori possono usare queste informazioni per incrementare la loro produzione. Non siamo impotenti davanti alla crisi climatica”.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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