Il Green New Deal non è solo una questione americana
Capire cos’è il Green New Deal e quali sono le sue estensioni fuori dagli Stati Uniti è complesso: si potrebbe dire che si tratta di un progetto politico ambizioso, un piano che richiama, fin dal nome, gli impegni economici del New Deal di Roosevelt, ma declinati in chiave sostenibile. Se ne è parlato per la prima volta negli Stati Uniti nel 2007 in un articolo di Thomas Friedman, e da allora il concetto è stato ripreso e ampliato. Ad oggi diversi paesi del mondo hanno fatto proprio questo termine, proponendo piani economici dall’enorme portata, in grado di cambiare il nostro approccio all’energia e all’industria.
Il Green New Deal al di fuori degli USA
Ci sono diverse versioni del Green New Deal e alcune sono estremamente ottimistiche. Per esempio, si vorrebbe rendere gli Stati Uniti completamente indipendenti da fonti non rinnovabili entro il 2030. Piani di questo tipo sono stati messi a punto in tutto il mondo e con il passare degli anni sotto il cappello del Green New Deal si sono raccolte iniziative di diverse nazioni, tra cui spiccano sicuramente Inghilterra, Canada e Australia.
Anche l’Europa vuole scommettere su un Green New Deal con una manovra che potrebbe arrivare a costare 500 miliardi di euro. Si tratta di un progetto di riconversione totale del settore industriale e energetico per abbattere le emissioni di anidride carbonica e limitare il riscaldamento globale a 1,5° gradi. Questi investimenti non avranno solo lo scopo di mitigare gli effetti del cambiamento climatico, ma dovrebbero funzionare come un enorme manovra economica in grado di far ripartire un intero continente.
Com’è nato il Green New Deal
La necessità di un approccio definitivo su questioni come il cambiamento climatico e il riscaldamento globale ha reso prioritario, per alcuni politici, la stesura di un piano che riuscisse a cambiare in maniera sostanziale l’approccio sulla produzione e il consumo di energia. Nel Green New Deal si parla proprio di questo: smettere di utilizzare fonti non rinnovabili e fortemente inquinanti come carbone e petrolio, puntando su eolico, fotovoltaico e altre fonte energetiche più pulite.
Nonostante il termine sia stato utilizzato per la prima volta nel 2007, è entrato prepotentemente nel dibattito pubblico nel 2018, anche a causa dei diversi disastri ambientali che hanno colpito gli Stati Uniti. Ma è proprio negli USA che si è visto un tentativo più concreto di applicare questo ambizioso piano: il Green New Deal è diventato una sorta di piattaforma che racchiude politiche economiche di diversi candidati americani, interessati a introdurre politiche come la Carbon Tax o sussidi economici per le energie rinnovabili.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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