Il glifosato potrebbe essere dannoso per il cervello degli adolescenti

Erbicidi e pesticidi hanno un impatto considerevole sulla salute umana, ma uno studio si è ora spinto a mostrare che il glifosato potrebbe essere dannoso persino per il cervello. Il lavoro, pubblicato in Environmental Health Perspectives, ha evidenziato che gli erbicidi più utilizzati sono onnipresenti e che essi costituiscono una minaccia per le capacità cognitivo-comportamentali degli adolescenti. Gli scienziati sperano che i dati raccolti possano portare a un approfondimento delle ricerche.

Glifosato e cervello degli adolescenti
A concentrarsi su quanto il glifosato possa essere dannoso per il cervello umano ci ha pensato un team della University of California di San Diego. I ricercatori hanno raccolto nel 2016 dati relativi a 519 ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, residenti nel cantone di Pedro Moncayo in Ecuador, in una comunità prettamente agricola. È emerso che il glifosato, erbicida ampiamente utilizzato e discusso, era presente nelle urine del 98% dei ragazzi.
Per il 2,4-D (acido 2,4-diclorofenossiacetico), altro erbicida, il valore scendeva al 66%. A quest’ultima sostanza è stato associato un peggioramento nelle performance neuro-comportamentali riferibili a: memoria, controllo delle inibizioni, linguaggio, apprendimento e attenzione. L’impatto del glifosato è, invece, circoscritto ai meccanismi della percezione sociale.
Effetti del glifosato sul cervello
I dati su quanto glifosato e altri erbicidi possano essere potenzialmente pericolosi per il cervello degli adolescenti fanno suonare, secondo gli scienziati, un campanello d’allarme. Questi sono, infatti, ampiamente utilizzati e la loro pervasività, capacità di diffondersi, si è già dimostrata enorme. Tali sostanze penetrano, infatti, nell’organismo umano attraverso cibo, acqua e ambiente.
Per certificare che queste hanno un impatto sulle funzioni del cervello umano i ricercatori hanno somministrato ai partecipanti allo studio 9 test, che insistevano su 5 ambiti cognitivo-comportamentali. I risultati si collocano in un contesto in cui, negli ultimi anni, la quantità di giovani affetti da un disturbo mentale è in continuo aumento. Si guarda, dunque, con sempre più urgenza all’agricoltura biologica, che non contempla l’utilizzo di sostanze chimiche, mentre promuove il rispetto dei cicli naturali e uno sfruttamento oculato dell’ambiente.
Glifosato, cervello e salute
Capire che il glifosato e gli altri erbicidi possono avere un impatto significativo sullo sviluppo del cervello umano rappresenta solo un punto di partenza. Ciò che è certo è che lo studio offre una possibile, e inevitabilmente parziale, spiegazione a un problema pressante per la salute pubblica.
Oggi, infatti, un adolescente su cinque e più di un giovane su quattro soffre di disturbi ascrivibili ad ansia, depressione, eccesso di aggressività o problemi di apprendimento. I nuovi dati si vanno, inoltre, a sommare a quelli sui potenziali pericoli oncologici. Il glifosato e il 2,4-D vengono, infatti, definiti, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità rispettivamente “probabilmente” e “potenzialmente” cancerogeni.
Il potenziale impatto del glifosato sul cervello degli adolescenti non può essere ignorato. Gli autori dello studio hanno, però, sottolineato che il loro lavoro deve essere considerato un inizio. Non si sa ancora, per esempio, se gli erbicidi siano in grado di pregiudicare le funzioni cognitive e le dinamiche comportamentali anche negli adulti. Si attendono, poi, gli sviluppi relativi alle norme che regolano l’utilizzo di sostanze chimiche in agricoltura.
Fonti: Earth.com
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