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Il Giardino di Boboli e il Museo di Wilanów uniti per gli agrumi antichi

Il Giardino di Boboli e il Museo di Wilanów uniti per gli agrumi antichi

Prende il via il progetto «Citri et Aurea», una collaborazione tra Il Giardino di Boboli delle Gallerie degli Uffizi e il Museo di Wilanów per valorizzare agrumi antichi e rari.

Dalla collaborazione tra Il Giardino di Boboli, parte delle Gallerie degli Uffizi, e il Museo di Wilanów in Polonia, nasce il progetto «Citri et Aurea», un’iniziativa che ha lo scopo di rendere omaggio e valorizzare le collezioni botaniche di queste due istituzioni museali, in particolare gli agrumi rari e antichi. Il primo passo è la visita di specialisti polacchi a Firenze, dove verrà approfondita la conoscenza di pratiche e competenze botaniche legate a queste varietà.

Il progetto «Citri et Aurea»

Le radici del progetto «Citri et Aurea» affondano nel passato di secoli e possono essere ricondotte ad un evento storico che diede vita alla collezione botanica Museo di Wilanów: dopo la battaglia di Vienna, tra il Granducato di Toscana e la Polonia si instaurarono ottimi rapporti, e i due stati cominciarono a scambiarsi favori. Nel 1683 il re polacco Jan Sobieskin III chiese al Granduca di Toscana del tempo, Cosimo III de’ Medici, di inviare piante rare e pregiate per decorare i giardini della sua nuova reggia poco distante da Varsavia, e fu accontentato. Da lettere conservate nell’archivio di Stato di Firenze si sa che il 6 marzo dello stesso anno 8 casse di piante partirono dalla città toscana, con al seguito un giardiniere italiano che aveva lo scopo di curarle.

Tra queste spiccavano in particolare gli agrumi, una peculiarità dovuta alla diffusione in Europa del mito di Ercole: i giardini dei potenti erano diventati una perfetta occasione per sfoggiare ricchezza e autorità ma anche citazioni mitologiche. Tra le fatiche di Ercole ce n’era una che prevedeva il furto di tre mele d’oro dal giardino delle Esperidi, e gli agrumi erano i frutti più simili a queste leggendarie mele dorate. Per questo motivo erano particolarmente apprezzati e diffusi, e allo stesso re Jan III fu dato il soprannome di Ercole Polacco per la sua passione verso il mito greco e gli agrumi.

Nel 2016 il Museo di Wilanów, che si trova proprio nel palazzo costruito dal re polacco, ha avviato un articolato progetto di ristrutturazione delle varie collezioni botaniche, e in particolare riguardo agli agrumi antichi e rari: oggi si possono vedere 38 alberi d’arancio e 100 esemplari tra

  • Limoni comuni
  • Aranci dolci
  • Mandarini
  • Pompelmi
  • Aranci amari

Il Giardino di Boboli, con la sua vasta esperienza nella collezione di antiche varietà di agrumi, collaborerà con il Museo di Wilanów nel contesto del progetto Citri et Aurea, così da ampliare la collezione polacca.

Il Giardino di Boboli

Alle spalle del Palazzo Pitti, residenza del Granducato di Toscana, si trova il Giardino di Boboli, parte delle Gallerie degli Uffizi. Al suo interno è custodita una delle più impressionanti collezioni botaniche al mondo, che comprende più di 500 vasi di agrumi appartenenti a circa 90 diverse varietà. La sua origine è molto antica, visto che i primi alberi furono piantati nel ‘500 da Cosimo I. Oggi conta 30.000 metri quadrati, che ospitano, oltre alle piante, grandi fontane come quella del Nettuno e dell’Oceano.

Riguardo alla collaborazione con il Museo di Wilanów il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, si è detto felice visto il ruolo di partner strategici in questo progetto, un’iniziativa che rinforza il rapporto tra Firenze e Polonia.

Il Museo di Wilanów

La storia del Museo di Wilanów inizia nel 1805, quando un’area del palazzo fatto costruire un paio di secoli prima dal re polacco Jan Sobieski III fu trasformata in museo pubblico, uno dei primi in Polonia. Molte delle opere d’arte collezionate nella struttura furono trafugate durante la Seconda Guerra Mondiale, ma il museo riaprì i battenti nel 1962, dopo aver recuperato la sua collezione.

Anche il direttore del Museo di Wilanów si è detto molto soddisfatto di questa ritrovata collaborazione, che oltre 300 anni dopo riscopre il rapporto tra Polonia e Firenze, grazie alla passione comune per la botanica e i giardini ornamentali.


REDAZIONE
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