Il gambero di fiume italiano torna a nuotare nei nostri corsi d’acqua

Si consolida la presenza del gambero di fiume italiano lungo i corsi d’acqua d’Italia. Il risultato è stato raggiunto grazie al progetto Life Claw, il quale è sostenuto dall’Unione Europea ed è coordinato dal Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Le operazioni di salvaguardia di questo crostaceo permettono di aiutarlo a far fronte ad altre specie invasive.

Il gambero di fiume italiano in pericolo
La sopravvivenza del gambero di fiume italiano (Austropotamobius pallipes) non è scontata. Questa specie di crostaceo vive nei fiumi e nei laghi disseminati in tutta la penisola ma la sua presenza è stata messa in pericolo da diversi elementi. Tra questi, l’aumento delle aree antropizzate ed utilizzate per le attività umane è la principale causa della riduzione dell’areale del gambero di fiume italiano.
Inoltre, il gambero di fiume italiano è in pericolo anche per via della presenza di altre specie alloctone (non originarie di una determinata area geografica). Il gambero della Louisiana è una delle specie invasive che meglio si sono adattate allo stesso habitat del gambero di fiume italiano. Infine, la peste dei gamberi ha contribuito a ridurre il numero della popolazione di A. pallipes.
Il progetto per salvare il gambero di fiume italiano
Per tutelare la presenza del gambero di fiume italiano nei corsi d’acqua in Italia sono stati presi provvedimenti. Nello specifico, l’Unione Europea ha sostenuto il progetto Life Claw. Quest’ultimo è coordinato dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano ed è realizzato in sinergia con l’Università degli Studi di Pavia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie.
Nello specifico, il progetto a lungo termine Life Claw è mirato a tutelare le popolazioni di gambero di fiume italiano nell’Appennino nord occidentale, tra Liguria ed Emilia-Romagna. E’ proprio in quest’area dove è stato registrato un netto declino del numero di esemplari di A. pallipes.
Nuovi nati di gambero di fiume italiano
Il progetto Life Claw per tutelare il gambero di fiume italiano è operativo da poco più di due anni. Le operazioni sono state fino ad ora portate avanti con successo e sono stati registrati per il secondo anno dei risultati incoraggianti per il futuro del gambero di fiume italiano. Nello specifico, a luglio sono nati i nuovi esemplari che sono stati poi introdotti nei corsi d’acqua.
I nuovi nati di gambero di fiume sono la discendenza degli oltre 400 esemplari che hanno iniziato l’attività riproduttiva lo scorso autunno. L’individuazione degli esemplari adatti alle finalità del progetto è stata svolta tramite indagini genetiche e veterinarie. Queste operazioni sono state condotte dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dall’Università degli Studi di Pavia e dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie.
Il futuro del gambero di fiume italiano
Grazie al progetto Life Claw possiamo tirare un sospiro di sollievo e sperare per il meglio per il futuro del gambero di fiume italiano. Tuttavia, il progetto è appena al suo secondo anno di attività e non bisogna abbassare la guardia. Prendersi cura della natura e dell’ambiente è un’operazione che richiede tempo, passione e competenza.
