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Il batterio che sta decimando gli elefanti in Africa

Il batterio che sta decimando gli elefanti in Africa

I decessi di alcuni elefanti africani sono provocati da un batterio che ha innescato la setticemia nei mastodontici animali.

È un batterio il colpevole della morte di alcuni elefanti africani della savana. Lo ha determinato uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communication. I ricercatori hanno analizzato le carcasse di alcuni elefanti trovando il batterio Bisgaard taxon 45. Il batterio ha innescato la setticemia negli elefanti portandoli alla morte.

Il batterio che sta decimando gli elefanti in Africa
@envatoelements

Elefanti colpiti dal batterio Bisgaard taxon 45

Gli elefanti africani della savana hanno iniziato a morire in modo misterioso a partire dal 2020. Gli ambientalisti e gli esperti di conservazione hanno lanciato l’allarme fin da subito. Purtroppo, solo recentemente è stato individuato il batterio che ha provocato la morte degli elefanti analizzati dallo studio. I primi casi sono stati registrati nell’area del Delta dell’Okavango, in Botswana.

In soli cinque mesi sono morti oltre 350 elefanti africani della savana. Successivamente, altri 34 elefanti sono stati ritrovati morti in Zimbabwe, vicino al confine con il Botswana. Inizialmente, il governo del Botswana aveva affermato che gli elefanti erano morti a causa di alcuni cianobatteri presenti nell’acqua che gli animali avevano bevuto.

Elefanti morti a causa di un batterio: le indagini

L’ipotesi presentata dal governo del Botswana per spiegare la morte degli elefanti non ha convinto fin da subito la comunità scientifica. Infatti, i corpi degli elefanti deceduti non presentavano i sintomi legati ad un’intossicazione algale. Sono stati esclusi anche i bracconieri, dal momento che le zanne non erano state asportate e non vi erano fori di proiettili. Così come è stato scartato anche l’avvelenamento, poiché non sono stati ritrovati i corpi di altri animali che avrebbero potuto ingerire il veleno.

La causa della moria doveva essere un’altra, come ad esempio un batterio. Le analisi di alcune carcasse degli elefanti hanno confermato l’ipotesi della presenza del batterio Bisgaard taxon 45. Infatti, gli elefanti analizzati avevano il fegato e la milza ingrossati. Inoltre, gli elefanti presentavano delle emorragie interne in diversi organi. Questi erano i segni di una setticemia provocata da un batterio. La presenza del batterio Bisgaard taxon 45 è stata poi confermata analizzando il sangue degli elefanti.

Il batterio Bisgaard taxon 45: un pericolo per gli elefanti

Il batterio Bisgaard taxon 45 preoccupa gli scienziati e gli operatori dediti alla conservazione degli elefanti. Infatti, il batterio si è rivelato particolarmente mortale per questi enormi mammiferi che sono già a rischio di estinzione. Nello specifico, gli elefanti africani sono minacciati dal bracconaggio e dalla perdita di habitat. Attualmente, rimangono circa 350mila elefanti africani.

Questi ultimi sono suddivisi in due specie distinte: quelli di savana e quelli di foresta. La suddivisione degli elefanti africani è recente ed è stata ufficializzata con l’aggiornamento della Lista Rossa IUCN delle specie minacciate del 2021. La suddivisione degli elefanti africani è stata convalidata da nuove evidenze genetiche. La maggior parte degli elefanti africani vivono nella Kavango-Zambezi Transfontier Conservation Area.

I cambiamenti climatici rendono il batterio mortale per gli elefanti

Non è ancora chiaro se il batterio Bisgaard taxon 45 sia normalmente presente negli elefanti e se sia diventato mortale conseguentemente all’indebolimento del sistema immunitario degli elefanti. Quello che è certo è che gli elefanti stanno soffrendo le condizioni ambientali avverse generate da siccità e cambiamenti climatici.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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