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I pacchetti di patatine vuoti diventano sacchi a pelo per i senza tetto

I pacchetti di patatine vuoti diventano sacchi a pelo per i senza tetto

Un'artista del riciclo inglese ha ideato uno modo per unire le singole confezioni degli snack e creare delle coperte confortevoli per i più bisognosi

Realizzare sacchi a pelo per i senza tetto utilizzando i sacchetti vuoti delle patatine. È l’intuizione avuta da Pen Huston, imprenditrice 45enne di Hastings (Regno Unito), nonché artista del riciclo. Proprio dall’attività del suo Art Shack, laboratorio che propone attività e worskhop per il riutilizzo di rifiuti, è nato il Crisp Packet Project.

Pacchetti patatine coperte senza tetto

Com'è nata l'idea

Durante le attività di volontariato a cui prendeva parte nella sua cittadina, Huston si è resa conto che le coperte e i sacchi a pelo per le persone senza fissa dimora erano gli oggetti di cui c’era più bisogno. Il problema nel fornire tempestivamente a ciascuno dei bisognosi qualcosa con cui ripararsi dal freddo era il costo: “Quando ho aiutato l’associazione Surving the Streets non c’erano mai abbastanza sacchi a pelo, ma costavano tra le 5 e le 6 sterline (5,50-6,70 euro) l’uno. Non potevamo permetterci di comprarne uno per ogni persona”, ha detto la 45enne in un’intervista di fine 2019.

L'inizio della produzione

Mettendo a frutto l’esperienza accumulata grazie al suo laboratorio, ha iniziato a creare materassini con i sacchetti delle patatine. Poi, il lampo di genio: “Ho cominciato a immaginare, ‘ potrei creare un sacchetto di patatine gigante?’. È un materiale resistente all’acqua e isolante”. Così ha cominciato ha perfezionare la tecnica e, attraverso la pagina Facebook dedicata al progetto, a chiedere alle persone di mettere da parte e inviarle i pacchetti salvati dal bidone delle spazzatura.

Come si crea il sacco

Una volta aperti in due con le forbici e accuratamente lavati con acqua tiepida e detersivo, le confezioni vengono saldate l’una accanto all’altra appoggiando il ferro da stiro caldo sui punti da unire. L’operazione viene fatta coprendo l’area di lavoro con un foglio di carta oleata e proteggendo le vie respiratorie con una mascherina. La misura standard per un sacco a pelo adatto a una persona di altezza media prevede l’utilizzo di 150 pacchetti classici di patatine: prima vengono saldati in 30 strisce da cinque e poi uniti in un unico collage. La superficie viene poi ricoperta con uno strato di plastica sottile come quella delle buste della spesa del supermercato. Huston ha salvato anche questo materiale dalla discarica ottenendolo da un’azienda produttrice di divani della sua zona. Il Crispy Packet Project coniuga quindi la lotta ai rifiuti con l’aiuto verso il prossimo

Il supporto della gente

L’iniziativa ha riscosso un tale successo che, grazie ai tutorial online dell’ideatrice, è stata replicata in altre parti del Regno Unito per proteggere dal freddo i senza tetto. Molte persone, inoltre, hanno supportato Huston inviandole da tutto il Paese migliaia di pacchetti di patatine, biscotti e altro packaging con la tipica carta argentata. Chi ha ricevuto lo speciale sacco a pelo, assicura l’associazione per cui fa volontariato l’artista del riciclo, ha apprezzato: “Il feedback è stato pazzesco. Siamo sempre a corto di coperte, adesso invece di dare tre sacchi a pelo a persona che andrebbero lavati e asciugati ne diamo solo uno”.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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