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I mitici videogiochi del passato dedicati al cibo

I mitici videogiochi del passato dedicati al cibo

I videogiochi del passato hanno spesso reso omaggio al cibo, dal celebre PacMan-mangia frutta fino agli hamburger multi livello di BurgerTime.

Tra il mondo dei videogiochi del passato e il cibo si era creato un connubio perfetto. Erano i favolosi anni ottanta e il sogno digitale era ormai diventato una realtà incontrovertibile. L’avvento dei videogiochi fu un avvenimento virale e un fenomeno sociale che si allargò rapidamente a macchia d'olio e che continua tutt’oggi, sotto le sempre più diverse forme e console o simulatori, a far sentire la sua voce, anzi i suoi «beep».

Oltre all’intramontabile stile grafico pixellato, come non ricordarne anche tutti i colorati elementi «commestibili» quali frutta, dolcetti, caramelle o hamburger. Queste leccornie digitali servivano per accumulare punti, ricevere poteri particolari, rigenerare vite o per sbloccare livelli. Andiamo allora a scoprire quali sono i videogiochi famosi di un tempo che più di tutti hanno omaggiato il settore del food & beverage.

La frutta fagocitata dal mitico PacMan

PacMan, prodotto nel 1980, è senz'altro uno dei titoli che ha fatto la storia dei videogiochi. Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo imbattuti nel disco giallo il cui scopo è quello di fagocitare letteralmente, al suono di «waka waka», tutto quello che incontra all’interno di labirintici livelli. Tra gli elementi mangiati ci sono i suoi nemici fantasmi e ben sette diversi tipi di frutta, incluse ciliegine, fragole e arance, fino all’uva da ben mille punti.

Insomma, il simpatico personaggio giallo sembrerebbe quasi suggerire che combattere le proprie paure e mangiare tanta frutta faccia diventare più forti. Un’ultima curiosità, sul legame tra Pac-Man e il cibo: l’inventore del gioco, il giapponese Tohru Iwatani, dice di aver avuto l’idea durante una cena con amici, mentre osservava una pizza a cui era stata tolta una fetta.

Gli hamburger «volanti» dello Chef Peter Pepper

Lo scopo di BurgerTime, gioco del 1982, è quello di muovere il nostro cuoco Pepper attraverso intricati livelli fatti da scale e piattaforme con il fine di comporre, strato su strato, il goloso panino, il tutto evitando i pericolosi nemici, ovvero Mr. Hot Dog, Mr. Pickle e Mr. Egg.

Insomma, tra hamburger, pepe nero stordisci-nemici e cibi bonus (caffè, gelato e patatine fritte), questo videogioco ha fatto venire l’acquolina in bocca a milioni di giocatori sparsi nel mondo.

I coni gelato di Food Fight, tra frutta e verdura volante

Se oggigiorno caramelline e orsetti gommosi affollano le app dei nostri smartphone, negli anni ottanta di giochi ispirati ai dolci non ne esistevano molti. Tra questi merita certamente di essere menzionato Food Fight (1982).

Lo scopo del gioco, infatti, è quello di aiutare Charley Chuck a raggiungere l'agognato gelato che si sta sciogliendo sotto il sole, impresa ostacolata da alcuni cuochi nemici che cercheranno di negare a Chuk il prelibato obiettivo, lanciando ogni tipo di frutta e verdura. Che fosse una campagna pionieristica contro il consumo di zuccheri?

Birre a volontà in Tapper

In Tapper, videogioco d’azione del 1983, il protagonista è un barista alle prese con assetati ed esigenti clienti che incalzano a ondate sempre più numerose e voraci. Il gioco consiste nel lanciare traboccanti boccali di birra facendoli scivolare sul ripiano, senza rompere niente e senza lasciare nessun cliente a bocca asciutta.

Una curiosità: la versione originale dell’arcade mostra sulla parete del pub il logo della birra Budweiser, poi sostituito in altre versioni da altre marche o da un generico cartello «root beer».


Ivana De Innocentis
Ivana De Innocentis
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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