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Hamburger day: da panino dei poveri a piatto gourmet

Hamburger day: da panino dei poveri a piatto gourmet

L’Hamburger day è l’occasione perfetta per scoprire la storia di questo piatto, trasformato negli anni da panino dei poveri a ricetta gourmet.

Il 28 maggio è l’Hamburger day, una data che diventa un’occasione perfetta per scoprire di più su questo piatto, trasformatosi da panino dei poveri a prelibatezza gourmet. Nonostante oggi gli hamburger siano considerati un alimento globale, in molti identificano gli USA come la patria di questi panini. Eppure la loro storia ha inizio molto prima della creazione degli Stati Uniti stessi, e come ogni buona storia è avvolta da misteri e leggende.

La storia dell’hamburger

Nonostante lo sforzo di storici e gastronomi è impossibile trovare una versione univoca della storia dell’hamburger, ma l’Hamburger day è nato proprio per rispolverare tutte le versioni della storia. Del resto la carne che compone l’hamburger è semplicemente tritata e speziata, potrebbe essere tranquillamente una derivazione di una normale salsiccia, non racchiusa in un budello, fatta con un misto di carni. E un indizio di questa possibilità lo dà una ricetta del 1758, contenuta nel The Art of Cookery made Plain and Easy, dove si cita un certo Hamburgh sausage, con anche il suggerimento di servire la pietanza su pane tostato.

Negli Stati Uniti le prime tracce del panino potrebbero essere comparse nel 1896 sul Chicago Daily Tribune, che menziona in maniera esplicita un certo hamburger sandwich (per dovere di cronaca, al tempo costava 5 centesimi). Inutile dire che sono moltissime le persone che sostengono di aver inventato il panino: Louis Lassen, Charlie Nagreen, Otto Kuase, Oscar Weber Bilby, Frank e Charles Menches e Fletcher Davis sono tra i più famosi.

Nessuno discute però sulla diffusione incredibilmente veloce che il panino ebbe all’inizio del ‘900, in particolare negli anni ‘20, quando nacquero le prime catene. La storia del McDonald’s è legata a doppio filo con gli hamburger, e di sicuro è stata una delle realtà che più ha contribuito alla diffusione di questi panini nel mondo e, di conseguenza, dell’Hamburger day.

Da piatto povero a ricetta gourmet

Per quasi tutto il secolo scorso l’hamburger è stato l’emblema del panino per poveri, un pasto veloce e completo che non rinunciava al sapore. Del resto si trattava, nella maggior parte dei casi, di tagli di carne di seconda scelta, abbinati a un po’ di pane, qualche salsa e sottaceti.

Oggi le cose sono molto diverse e l’Hamburger day ne è la dimostrazione: ovunque fioccano rivisitazioni gourmet del panino, ciascuna con una sua interpretazione diversa. C’è chi sceglie solamente ingredienti di altissima qualità, dalla carne di manzo al pane fatto al momento, dimostrando che l’hamburger non deve necessariamente essere sinonimo di fast food.

C’è chi interpreta l’hamburger come un concetto, reinventadolo con materie prime più ricercate come il manzo di kobe o del formaggio stagionato d’importazione. In questo caso l’idea del panino non è stravolta, ma allo stesso tempo non si tratta solo di ingredienti di qualità, ma di materia prima di altissimo livello.

Infine c’è chi vede l’hamburger come una tela per poter comporre il proprio personale abbinamento sopra le righe, a volte disponibile solo per poco tempo, come in occasione dell’Hamburger day. In questo caso gli ingredienti sono lussuriosi: aragosta, caviale, tartufo, foglie d’oro… Solo per fare degli esempi. In questo caso i prezzi possono essere impressionanti, arrivando anche a 5.000 dollari per un panino.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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