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Gli USA vogliono usare gli OGM nel biologico

Gli USA vogliono usare gli OGM nel biologico

Biologico e OGM sono due tematiche sempre più scottanti e negli USA il dibattito è aperto: semi frutto dell’ingegneria genetica possono comunque essere considerati bio?

Il dibattito che vede OGM e biologico come protagonista si sta facendo sempre più acceso negli USA: Greg Ibach, il sottosegretario all’agricoltura, ha spiegato come gli organismi geneticamente modificati e, più in generale, l’editing genetico, dovrebbero poter essere certificati come bio. Il tema che sta alla base del discorso è l’efficienza: nel prossimo futuro saremo 10 miliardi e, in qualche modo, dovremo riuscire a produrre abbastanza cibo per tutti.

Lo strano rapporto tra biologico e OGM

Mentre negli ultimi anni il settore del biologico è cresciuto con una certa costanza, gli OGM sono ancora visti con grande timore. Nonostante la maggior parte della comunità scientifica ne riconosca la sicurezza, i consumatori percepiscono questi prodotti come poco sicuri, ancora avvolti dallo spettro dei frankenfoods.

Sembrerà strano allora, ma nel 12% di tutti i terreni coltivati nel mondo crescono OGM, e questa percentuale cresce esponenzialmente negli USA. Qui si calcola che il 90% della soia, mais e barbabietola da zucchero sia già frutto dell’ingegneria genetica, ma sono tutti ingredienti sfruttati dall’industria agroalimentare, senza dover per forza comparire nella lista degli ingredienti. Dovrebbero essere triliardi ormai i pasti consumati con prodotti OGM, senza aver sollevato nessun allarme o problema.

Nel frattempo sono anche entrate in campo nuove tecnologie, come la tecnica CRISPR per l’editing genetico, che creano ancora più difficoltà ai legislatori che vogliono tracciare linee precise su cosa si possa considerare o meno OGM. In tutta questa situazione situazione gli Stati Uniti vogliono spingere affinché le tecniche che caratterizzano il biologico siano applicabili anche a sementi geneticamente modificate, così da sfruttare i lati positivi di entrambi i mondi. Per questo l’intervento tenuto da Greg Ibach ha avuto una tale risonanza negli USA: il nostro sistema agroalimentare potrebbe, nel prossimo futuro, essere salvato dall’agricoltura bio e le sementi OGM.


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