Gli aforismi più belli sulle foglie
Le foglie sono protagoniste assolute del paesaggio autunnale quindi non stupisce che sulle loro caratteristiche uniche abbiano scritto aforismi i più svariati autori. Alcuni hanno insistito sulla loro capacità di colorare la natura di tinte suggestive, mentre altri le hanno descritte come metafore del tempo che scorre. Andiamo allora a scoprire insieme alcune delle frasi più belle mai dedicate all’argomento.
Gli aforismi più emozionanti sulle foglie
“Non posso guardare la foglia di un albero senza sentirmi schiacciato dall’universo.”
Victor Hugo
“Talora mi viene da pensare che le stesse foglie non siano che la stessa cosa: un passaggio verso qualcosa, piuttosto che un oggetto concluso in se stesso.”
Walt Whitman
“I fiori di primavera sono fiabe, le foglie d’autunno sono drammi tragici.”
Mehmet Murat Ildan
“Il fogliame ha perso la sua freschezza attraverso il mese di agosto, e qua e là una foglia gialla si mostra come i primi capelli bianchi tra le fessure di una bellezza che ha visto una stagione di troppo.”
Oliver Wendell Holmes
“Le foglie morte s'arricciano, avvicinando i bordi come una persona che si chiude in se stessa. Ma se piove o le sfiora la rugiada del mattino, si aprono di nuovo, allargano le labbra in un sorriso, come chi ha ritrovato la speranza.”
Mauro Corona
“Ma ottobre è il gran mese delle foglie. prendono questi colori pazzeschi e cadono dagli alberi e io ne faccio cumuli con il rastrello per bruciarle e non esiste odore più buono.”
James Kahn
"Si sta come d'autunno
sugli alberi
le foglie"
Giuseppe Ungaretti
“E allora impara a vivere. Tagliati una bella porzione di torta con le posate d’argento. Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi. Apri gli occhi.”
Sylvia Plath
“Ognuno dovrebbe trovare il tempo per sedersi e guardare la caduta delle foglie.”
Elizabeth Lawrence
“Disse un filo d’erba a una foglia d’autunno: «Fai un tale rumore cadendo! Spargi di qua e di là tutti i miei sogni invernali». Disse indignata la foglia: «Tu, nato in basso, che in basso vivi! Piccolo stizzoso, senza canti! Tu non vivi nella regione superiore dell’aria e non puoi esprimere né suoni né canti». Poi la foglia d’autunno giacque sulla terra e s’addormentò. E quando fu primavera, si risvegliò: - ed era un filo d’erba. E quando ritornò l’autunno e il sonno dell’inverno fu sopra di lei, e su di lei per tutta l’aria intorno cadevano le foglie, mormorò tra sé: «Queste foglie d’autunno! Fanno un tale rumore! Spargono e disperdono tutti i miei sogni».”
Kahlil Gibran
