Ghiacci antartici, identificato un nuovo punto di non ritorno

La salute dei ghiacci antartici preoccupa da tempo gli scienziati e ora la situazione appare persino più critica del previsto. Uno studio pubblicato in Nature Geoscience ha, infatti, mostrato che esiste un fattore mai considerato nei modelli che cambia completamente il quadro. Nel mirino della ricerca ci sono le acque oceaniche che con la loro temperatura in continuo aumento, si infiltrano al di sotto delle calotte polari, accelerandone lo scioglimento.

Cosa sta succedendo ai ghiacci antartici?
A concentrarsi nuovamente sulle condizioni dei ghiacci antartici ci ha pensato un team della British Antarctic Survey. I ricercatori hanno evidenziato che l’acqua dell’oceano che si riscalda finisce per infiltrarsi nella cosiddetta “linea di terra”. Questa costituisce lo spazio che si crea tra il fondale marino e la calotta glaciale stessa che galleggia.
Quando questo avviene il liquido scioglie delle porzioni di ghiaccio, creando delle piccole cavità. La velocità di flusso dell’acqua finisce per aumentare e, con essa, anche la sua temperatura. Si innesca dunque, un circolo vizioso. Un riscaldamento minimo può causare infiltrazioni per oltre 100 metri, ma se l’aumento di temperatura si fa più significativo la distanza coperta può raggiungere decine di chilometri.
Temperatura dei ghiacci antartici e aumento del livello dei mari
Lo studio apre a una nuova consapevolezza sulle condizioni dei ghiacci antartici. Gli scienziati hanno, infatti, specificato che il processo rischia di innescare uno scioglimento della calotta glaciale potenzialmente fuori controllo. La paura è, anzi, che in breve venga raggiunto il “punto di non ritorno” oltre il quale le conseguenze a livello di innalzamento dei mari diventerebbero irreversibili.
La ricerca non contiene indicazioni relative agli orizzonti temporali entro cui ci si aspetta di raggiungere la soglia. Alexander Bradley, autore leader, ha, però, specificato che ogni minimo aumento di temperatura degli oceani ha un impatto. Persino un’oscillazione di un decimo di grado centigrado delle colonnine di mercurio appare in grado di fare la differenza per i prossimi decenni.
Scioglimento dei ghiacci antartici e futuro
Il paper potrebbe diventare uno strumento chiave per prevedere il futuro dei ghiacci antartici e del pianeta. Nelle simulazioni passate e nei modelli su cui esse sono state costruite, infatti, la dinamica identificata non era stata presa in considerazione. Secondo il lavoro, particolare attenzione va dedicata al ghiacciaio Pine Island, che contribuisce già in maniera significativa all’innalzamento del livello dei mari.
A causa della sua conformazione esso si dimostra molto vulnerabile alle “infiltrazioni”, anche a causa della gravità. Una sorte migliore non tocca purtroppo al ghiacciaio Larsen. Il quadro appare, per altro, già notevolmente complicato. Una ricerca del 2023 aveva, infatti, certificato che lo scioglimento dei ghiacciai antartici risulta ormai irreversibile, indipendentemente da eventuali cali futuri delle emissioni.
Approfondire lo studio dei ghiacci antartici si dimostra prioritario. Le recenti previsioni sull’innalzamento del livello dei mari, per quanto tutt’altro che ottimistiche, riflettono, infatti, purtroppo, delle sottovalutazioni. La calotta glaciale antartica riversa già miliardi di tonnellate di acqua nell’oceano ogni anno. Dato che essa è abbastanza estesa da poter generare, nel caso estremo, un aumento del livello delle acque sulla Terra di circa 58 m, ogni passo avanti nella comprensione dei fenomeni appare cruciale.
