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Antartide, le perdite di ghiaccio sono senza precedenti

Antartide, le perdite di ghiaccio sono senza precedenti

Rispetto a un anno fa l’Antartide ha perso ghiaccio marino pari a 4 volte la superficie dell’Italia e la copertura è ai minimi storici.

Da giugno a settembre l’Antartide vive il proprio inverno, ma quest’anno nemmeno la stagione fredda sembra poter dare sollievo al ghiaccio marino. La copertura è, infatti, a livelli negativi da record e le possibili conseguenze preoccupano. Il rischio che si inneschi un circolo vizioso pericoloso per il continente e per il mondo è infatti altissimo.

Antartide: le perdite di ghiaccio sono senza precedenti
@envatoelements

Ghiaccio marino antartico ai minimi storici

I dati sull’estensione del ghiaccio marino in Antartide stanno generando allarme. A luglio 2023, in pieno inverno, la copertura si è attestata in media intorno ai 13,5 milioni di km2. Si tratta del valore più basso mai registrato dal 1978, anno in cui sono iniziati i rilievi.  Rispetto agli anni precedenti al 2010 l’ammanco di ghiaccio è di 2.6 milioni di km2

Il record negativo apparteneva, però, fino a questo momento, al 2022. Allora, al 30 luglio, l’estensione della calotta glaciale antartica arrivava a 15,76 milioni di km2. A distanza di un anno il valore tocca quota 14,55 milioni di km2. La differenza è quantificabile in una superficie di ghiaccio pari a quattro volte l’Italia. Le probabilità che una situazione simile si verificasse risultano, secondo la statistica, bassissime. Un simile evento dovrebbe ripetersi solo una volta ogni tre milioni di anni.

Antartide senza ghiaccio? 

La copertura di ghiaccio marino in Antartide si sta riducendo molto rapidamente. I cicli naturali prevedono che, nel continente, la calotta si restringa durante l’estate, ma torni a formarsi in inverno. Nella stagione fredda, di fatto, il continente raddoppia la propria superficie. Fino al 2014, anzi, il ghiaccio marino antartico era in costante crescita e aumentava dell’1% per decennio. 

Dal 2016, però, la maggior parte delle medie mensili si è rivelata sotto la norma e gli anni 2017, 2022 e ora 2023 hanno fatto segnare record negativi. La colpa è da attribuire al cambiamento climatico, ma gli scienziati stanno cercando di comprendere come il fenomeno abbia potuto raggiungere dimensioni tanto allarmanti in tempi così ristretti.

L'Antartide e cambiamento climatico

Il futuro del ghiaccio marino in Antartide preoccupa gli scienziati. Per quanto lo scioglimento di tale superficie non costituisca di per sé un problema per l’innalzamento delle acque a livello globale, il fenomeno rappresenta una minaccia indiretta. La banchisa agisce, infatti, da barriera per le calotte glaciali del continente e, sciogliendosi, le espone alle conseguenze del cambiamento climatico. 

La Calotta Occidentale, che appare più vulnerabile, contiene abbastanza acqua da far alzare i livelli dei mari sul pianeta di tre metri. Meno copertura glaciale significherebbe, poi, meno albedo, cioè meno radiazioni solari riflesse. Le scure acque antartiche finiscono, dunque, per assorbire più calore e ciò influirebbe sul bilancio energetico della Terra. A innescarsi è un circolo vizioso, per cui le temperature delle acque in continuo aumento rischiano di aggravare ulteriormente un bilancio già tragico.

Ted Scambos, studioso dell’Università del Colorado, ha sottolineato che la situazione del ghiaccio marino in Antartide è abbastanza significativa da allarmare i climatologi. Indagare sul continente risulta, però, complicato. Al suo interno mancano insediamenti umani stabili e ogni lavoro di ricerca richiede spedizioni mirate, che hanno costi e impatti importanti.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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