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Galaverna, cos’è e che differenza c’è con la brina

Galaverna, cos’è e che differenza c’è con la brina

La galaverna si forma quando le goccioline di acqua in sospensione nell’aria congelano su una superficie ed è diversa dalla brina.

La galaverna, o calaverna, è un fenomeno meteo tipico del periodo invernale. La galaverna è caratterizzata dal formarsi di cristalli di ghiaccio che ricoprono le superfici e viene spesso confusa con la brina. In realtà le dinamiche che portano ai due fenomeni sono diverse, così come le condizioni che le favoriscono.

Galaverna, cos’è e che differenza c’è con la brina
@envatoelements

Cos’è la galaverna? 

La galaverna è un fenomeno che ricopre il paesaggio di ghiaccio. Alberi, lampioni e altre superfici, soprattutto se verticali, vengono rivestite da cristalli e aghi bianchi che a uno sguardo poco attento potrebbero persino essere scambiati per neve. La patina che forma la galaverna è particolarmente sottile e facile da staccare, ma può comunque causare disagi dato che va a modificare il peso che determinati elementi devono sopportare. 

Perché essa si formi devono verificarsi tre precise condizioni:

  • Presenza di nebbia e quindi di molte goccioline d’acqua in sospensione.
  • Temperatura al di sotto degli 0° e, quindi, del punto di congelamento dell’acqua.
  • Presenza di vento leggero, che possa innescare il processo.

Come si forma la galaverna? 

La galaverna si forma in genere durante di notte. A innescare la dinamica è il raffreddamento che si verifica nelle ore di buio. Più la temperatura dell’aria cala, meno essa è in grado di trattenere l’umidità. Quando viene raggiunto il limite, il cosiddetto punto di rugiada, l’aria si definisce satura e ogni ulteriore abbassamento di temperatura o aumento di umidità si traduce nella condensazione del vapore in goccioline d’acqua. Se la temperatura risulta inferiore agli 0°C il passaggio dovrebbe portare il vapore direttamente allo stato solido

È a questo punto che entra in gioco la dinamica della “sopraffusione”. Nonostante il raggiungimento della temperatura di congelamento la tensione superficiale impedisce alle goccioline d’acqua di solidificarsi. Queste restano, quindi, in sospensione finché qualcosa, come un lieve vento, non turba il fragile equilibrio, sospingendole verso ostacoli solidi, su cui si congelano all’istante.

Galaverna: la differenza con la brina 

La galaverna viene spesso confusa con la brina, ma le differenze tra i due fenomeni non mancano. La dinamica che porta alla formazione della seconda è, almeno in fase iniziale, simile. È necessario, infatti che si raggiunga la temperatura di rugiada e, quindi, il punto in cui una massa d’aria si definisce satura. Se le colonnine di mercurio fanno segnare valori sotto gli 0°C, il vapore va però, in questo caso, incontro al brinamento

Le particelle passano, dunque, direttamente allo stato solido. I cristalli di ghiaccio, quindi, si depositano formando quella patina nota come brina. A favorirne lo sviluppo sono, sì le temperature particolarmente rigide e la presenza di umidità, come per la galaverna, ma qui a completare il quadro è, in genere, l’assenza di vento.

La galaverna dà vita a paesaggi mozzafiato che diventano spesso protagonisti di scatti suggestivi. Il fenomeno non dovrebbe essere confuso nemmeno con la calabrosa o con la nebbia “ghiacciata”. La prima è osservabile quando i cristalli di ghiaccio si formano a causa di vento forte, di solito in quota e raggiungono lunghezze di 10-20 cm. La seconda è tipica delle regioni artiche o antartiche e si forma a temperature estreme. In questo caso le goccioline congelano direttamente in sospensione, senza bisogno di contatto con le superfici.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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