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Funghi velenosi: alcuni consigli su come riconoscerli ed evitarli

Funghi velenosi: alcuni consigli su come riconoscerli ed evitarli

Alcuni funghi dall’aspetto invitante sono velenosi e capire come riconoscerli può aiutarci a evitare di incorrere in intossicazioni

I funghi velenosi sembrano una trappola concepita dalla natura per ingannare i sensi dell’uomo e sapere come riconoscerli è vitale, ma non semplice. In autunno i boschi europei si popolano di circa 50.000 specie di funghi e le possibilità di cadere in errore non mancano. Per evitare intossicazioni sfatare qualche falso mito può essere utile, così come fare una panoramica delle varietà nocive comuni.

funghi velenosi come riconoscerli
Foto: Tobias Baur @Pexels

Funghi velenosi: falsi miti su come riconoscerli

I funghi velenosi sono nei nostri boschi ubiquitari e sapere come riconoscerli può evitarci pericolosi fastidi. È bene ricordare che esiste una regola d’oro: se non si è sicuri della commestibilità di un fungo è meglio non mangiarlo. Ci sono, poi, alcuni stratagemmi “della nonna” da spostare nel dimenticatoio. Non è vero, per esempio, che tutti i funghi bianchi e dal sapore gradevole sono innocui. Altrettanto scorretto è pensare che le varietà velenose anneriscano cucchiai d’argento, aglio e cipolla durante la cottura. Guardare agli altri animali è un’altra strategia inefficace. Ogni organismo reagisce alle componenti fungine in modo caratteristico e ciò che per una lumaca è inoffensivo può risultare tossico per l’uomo.

Funghi velenosi: le specie più comuni

Sapere quali sono le principali specie di funghi velenosi costituisce la miglior arma per riconoscerli. Tra queste troviamo:

  • Amanita Muscaria: si tratta del tipico fungo delle fiabe. Molto bello da veder esso ha un cappello che arriva ai 20 cm di diametro, rosso, con puntini bianchi e il gambo chiaro e sodo. Contiene una sostanza, chiamata muscarina, che ha effetti nocivi sul sistema nervoso.
  • Porcino Malefico: Il suo nome scientifico è Boletus Satanas e ricorda un porcino Il gambo è, però, tozzo e tendente al rosso, mentre il cappello è bianco in superficie e vira all’arancio nella parte inferiore.
  • Angelo della morte: Si tratta dell’Amanita Phalloides. Questo fungo ha il gambo bianco e un cappello che vira dal grigio al giallo, caratterizzato da lamelle bianche. Esso può essere mortale anche in piccole quantità poiché contiene falloidine e amantine.
  • Colombina rossa: La Russula Emetica viene così chiamata per il colore del cappello, che risulta privo di striature, ma coperto di lamelle chiare. L’aggettivo emetica fa riferimento al suo alto contenuto di acro-resinoidi, capaci di indurre il vomito. Il suo sapore è sgradevole e molto piccante.
  • Agaricus Xanthodermus: Questo fungo è conosciuto anche come prataiolo velenoso. Esso emana un odore sgradevole e presenta macchie gialle alla base del gambo, che diventano molto evidenti in cottura. Se ingerito, dopo poche ore, provoca sintomi
  • Amanita verna: presente già in primavera essa è potenzialmente mortale. Il gambo è cilindrico, presenta un anello ed è di colore bianco, come il cappello. Si distingue dal prataiolo per le lamelle, che per la varietà commestibile sono rosa, rosse o viola, e non bianche.

I funghi velenosi sono un pericolo per chi si cimenta nella raccolta e impegnarsi per capire come riconoscerli è fondamentale. Ogni anno in Europa si verificano 10.000 casi di intossicazione a causa di questi e i decessi sono tra i 200 e i 300. Un corso di micologia o una valida, lunga e comprovata esperienza restano pre-requisiti da non sottovalutare.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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