Funghi porcini, alcuni trucchi per la raccolta

Quando ci si cimenta nella raccolta dei funghi porcini il pericolo frustrazione è dietro l’angolo. Non sempre trovarli è facile e il rischio di girare a vuoto esiste. Sapere dove e cosa cercare, muoversi nei momenti più adatti ed essere consapevoli di come è meglio scandagliare i boschi rappresentano allora dei presupposti fondamentali. Esistono per altro delle regole da rispettare e la sicurezza deve sempre essere considerata la priorità.

Raccolta funghi: come riconoscere i porcini
Per procedere alla raccolta dei funghi porcini è necessario saperli riconoscere. Questi prelibati prodotti della natura presentano caratteristiche peculiari. Tra queste rientrano:
- Cappello bombato e carnoso che si appiattisce e si ammorbidisce con il tempo.
- Superficie porosa sotto il cappello, con pori piccoli e tondi, di colore bianco-crema quando il fungo è giovane, ma giallastri quando è maturo.
- Carne bianca, con colore che può tendere al nocciola. La tonalità non cambia quando il porcino viene tagliato.
- Gambo robusto bianco-grigiastro, con reticolazioni simili a una ragnatela di colore marrone.
Esistono funghi velenosi molto simili ai porcini quindi è bene fare attenzione. Tra questi rientra il boleto del fiele, che presenta un reticolo giallo brunastro in rilievo sul gambo e pori che diventano neri con la maturazione. Il porcino malefico, invece, ha una carne che una volta tagliata vira rapidamente al blu.
Raccolta dei funghi porcini: dove e quando cercarli
La raccolta dei funghi porcini può avvenire in diversi luoghi e in vari momenti dell’anno. Per quanto riguarda il quando il periodo migliore è l’autunno. La crescita di questi organismi richiede infatti un clima caldo e umido. Alcuni exploit si possono verificare anche in primavera. I 10-20 giorni che seguono eventuali piogge insistenti ma non torrenziali rappresentano una finestra potenzialmente proficua.
L’assenza o la presenza di venti deboli fa il resto. Relativamente ai luoghi di raccolta dei funghi porcini invece i boschi di latifoglie, come castagneti e faggeti, fanno al caso nostro. Sono però da considerare siti buoni anche le distese di pini e abeti. Le località migliori sono situate tra 700 e 1.600 metri di altitudine.
Come trovare i funghi porcini
Alcuni accorgimenti possono rivelarsi utili per la raccolta dei funghi porcini. Quando scandagliamo il bosco, per esempio, dovremmo sempre dirigere lo sguardo dal basso verso l’alto e non viceversa. Un bastone di legno può aiutarci a smuovere il sottobosco senza fare danni. Se siamo così fortunati da trovare un porcino dobbiamo poi procedere nel modo corretto. L’utilizzo di rastrelli e uncini è vietato quindi dovremo affidarci a un coltellino.
Il fungo va pulito sul posto così da favorirne la conservabilità e lo spandersi delle spore nel sito. Una volta terminata l’operazione possiamo riporre l’alimento in una cesta di vimini, da preferire rispetto alle borse di plastica per le stesse ragioni. Ogni regione ha inoltre le proprie regole quindi controllare che non ci siano quote da pagare e quali siano i limiti di raccolta, in genere inferiori ai 3 chilogrammi a persona, è parte integrante dell’esperienza.
Che si tratti di porcini o di altre specie di funghi la raccolta non è un’esperienza da improvvisare. I boschi possono rivelarsi impervi quindi a chi si avventura nella ricerca è richiesto un buon livello di allenamento. Muoversi in sicurezza, cioè mai da soli, appare inoltre sempre preferibile. Se si hanno dubbi sui prodotti è opportuno infine consultare gli appositi uffici sanitari.
