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Frutta con pesticidi: li potrebbe contenere 1 frutto su 2 dice Legambiente

Frutta con pesticidi: li potrebbe contenere 1 frutto su 2 dice Legambiente

La nuova edizione del rapporto Legambiente evidenzia la presenza di pesticidi nella frutta e in altri alimenti in Italia.

Più di 1 frutto su 2 in Italia conterrebbe residui di pesticidi, il 68% secondo il nuovo rapporto «Stop pesticidi nel piatto» presentato da Legambiente. In totale scendono rispetto allo scorso rapporto i campioni di alimenti di origine animale e vegetale in cui sono state ritrovate tracce di uno o più fitofarmaci: nel 2022 li conteneva il 39%, più di 1 alimento su 3.

Frutta con pesticidi: in Italia li contiene 1 frutto su 2 dice Legambiente

Quanta frutta contiene pesticidi in Italia?

Un quadro di «luci e ombre» lo definisce l’associazione ambientalista. Il rapporto arriva al termine di uno studio esteso, realizzato in collaborazione con Alce Nero, che ha analizzato 6.085 campioni di alimenti di origine animale e vegetale da agricoltura biologica e convenzionale provenienti da 15 regioni italiane. Nel 39% dei casi sono stati rinvenuti residui di almeno un pesticida e nel 24% dei casi addirittura più di uno.

La frutta in Italia si confermerebbe la categoria più colpita dalla presenza di residui di pesticidi con il 68% dei campioni contaminati. In particolare pere (84%), pesche (83%) e mele (80%). Meno residui invece nella verdura: in totale circa il 31% dei campioni; particolarmente colpiti i peperoni (54%), insalate e pomodori (53%) e ortaggi da foglia come spinaci, cavoli e bietole (38%). 

Tra gli alimenti lavorati la percentuale media scende al 36% colpendo quindi circa 1 alimento su 3. Ricchi di residui rilevabili di pesticidi, i campioni di alimenti come farine e paste integrali (71%) seguiti dal vino (51%). Più positiva invece la situazione per i campioni di origine animale, come carne e latticini, dove solo nel 22% dei casi sono state rinvenute tracce di fitofarmaci. 

Quali pesticidi si trovano sugli alimenti in Italia?

I pesticidi maggiormente rilevati sono stati insetticidi e fungicidiLegambiente inoltre segnala anche la presenza di residui di pesticidi neonicotinoidi non più ammessi in Europa per il loro effetto particolarmente nocivo sulle api; rilevati specialmente in campioni di pesca, pompelmo, ribes nero, semi di cumino e tè verde in polvere, arancia, limone e caffè. 

In un campione di ciliegia e in uno di origano anche tracce di una sostanza identificata dall’EFSA come potenzialmente cancerogena. Altra nota dolente secondo Legambiente anche la presenza nel miele di un erbicida e un acaricida utilizzati nella lotta alla varroa. I casi «estremi» di superamento dei limiti consentiti dalla legge sono risultati «solo» 96, tra cui spicca tuttavia una pesca di origine italiana contenente ben 12 tipi differenti di pesticidi.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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