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Le formiche sono più efficaci dei pesticidi nell’eliminare i parassiti

Le formiche sono più efficaci dei pesticidi nell’eliminare i parassiti

Limitare l’uso dei pesticidi in agricoltura e controllare la diffusione di parassiti è possibile e per la scienza la soluzione è affidarsi alle formiche

Liberarsi dei parassiti è per gli agricoltori una priorità e oggi, al posto dei tanto dannosi pesticidi, in loro soccorso potrebbero correre le formiche. Uno studio pubblicato in Proceedings of Royal Society B ha, infatti, dimostrato che questi insetti sanno essere dei potenti alleati nella difesa delle colture. La loro azione è persino più efficace di quella delle sostanze chimiche, ma capire come evitare che la situazione degeneri rimane entrale.

formiche pesticidi
Foto: Paul Knut @Pexels

Lo studio

A mostrare che le formiche possono rivelarsi ottime sostitute dei pesticidi ci ha pensato un recente studio. Alcuni ricercatori brasiliani hanno considerato 17 colture, tra cui rientrano agrumi, fagioli di soia, mango e mele. Il team si è concentrato su quale fosse il rapporto tra queste e 26 specie di formiche, la maggior parte delle quali arboree. La ricerca si è soffermata su come le formiche interagiscono con 30 specie di insetti infestanti, guardando ai dati raccolti in 52 studi. La valutazione è stata formulata in base a un confronto tra contesti in cui questi animali erano presenti e setting in cui erano, invece, stati eliminati.

Formiche più efficaci dei pesticidi

I risultati appaiono interessanti. Le formiche sono, infatti, animali predatori e i parassiti che danneggiano le colture non sono altro che obiettivi della loro caccia. Ciò rende l’azione degli operosi insetti spesso anche più incisiva di quella delle sostanze chimiche. Specie diverse sono efficaci contro insetti infestanti diversi. Tanto più la varietà di formiche diffuse in un territorio è ampia, quanto più la loro capacità di sostituire i pesticidi si mostra adeguata. Poiché a oggi esistono 14.000 specie di formiche conosciute, ciò non costituisce un ostacolo. Svolgono il lavoro al meglio all’interno di sistemi di coltivazione diversificati, per esempio in quelli agroforestali. Dove le colture sono collocate vicino agli alberi, infatti, l’ombra abbonda e anche i potenziali siti di nidificazione.

Formiche sì, ma non troppe

Per quanto le formiche abbiano le capacità per diventare buone sostitute dei pesticidi la cautela rimane d’obbligo. Esse costituiscono, da sole, la metà della biomassa di tutti gli insetti del pianeta. Il rischio è, dunque che diventino esse stesse infestanti. Per poterle “sfruttare” al meglio è, poi, necessario interrompere la loro relazione con gli afidi. Tali parassiti producono la melata, una soluzione zuccherina di cui le formiche sono ghiotte. Perché anche questi vengano cacciati è, dunque, opportuno fornire alle formiche nutrimento alternativo. Gli studiosi specificano, comunque, che il recente lavoro rappresenta solo un primo passo. Progredire con la ricerca deve rimanere la dovuta premessa per l’avvio di interventi costosi e potenzialmente pericolosi.

In futuro vedere colonie di formiche stanziate in zone coltivate potrebbe diventare più usuale che scorgere macchinari adibiti alla distribuzione di pesticidi. L’impatto delle sostanze chimiche su insetti impollinatori e suolo si sta dimostrando insostenibile e trovare soluzioni alternative è un’esigenza. Forse la prossima volta che ci libereremo di un formicaio spuntato in un luogo improbable potremmo persino provare un minimo disenso di colpa.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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